“E’ giusto che le forze dell’ordine vengano a fare controlli e facciano rispettare tutte le regole, ma ci sembra ingiusto che si ingigantisca il problema”. A parlare, attraverso gli avvocati Angelo e Sergio Pisani, già legali di Maradona e del figlio Diego, sono i tifosi e gli ambulanti delle bancarelle del cosiddetto Largo Maradona, ai Quartieri Spagnoli di NAPOLI, dove ieri, ricordano i legali, “c’è stato un nuovo blitz anti falsari, questa volta da parte della polizia, per sequestrare gadget e magliette in realtà vendute in ogni angolo ed edicola di NAPOLI”.
“Largo Maradona” a NAPOLI – dove sorge il celebre murales del Pibe de oro – è diventato uno dei luoghi più visitati della città, con un afflusso quotidiano di “pellegrini-tifosi” che giungono da tutta Italia. E non mancano gli stranieri. Ogni giorno si scattano migliaia di foto e selfie. Insomma una vera e propria attrazione mondiale.
E come accade davanti ad ogni ‘santuario’ – religioso o laico che sia – anche qui c’è sempre qualcuno che vende gadget o altri oggetti ricordo. Ambulanti che non esitano a definirsi i custodi di questo santuario dedicato al calciatore più amato dai napoletani. Nel corso del blitz di ieri, compiuto nell’ambito delle ordinarie attività di controllo del territorio, la polizia ha sequestrato 240 magliette. E ancora cappelli, sciarpe, borselli e felpi. Tantissime quelle con le foto di Diego.
Un sequestro che però ha scatenato polemiche e qualche protesta. “Vogliamo ricordare a tutti – dicono gli ambulanti – che non siamo falsari e banditi. Largo Maradona è ormai la prima attrazione della città e va sviluppata seguendo indicazioni delle istituzioni ed insieme ai nostri avvocati e commercialisti faremo di tutto per metterci in regola con le necessarie autorizzazioni amministrative, senza creare confusioni”.
“I turisti che vengono al Largo Maradona – concludono – ci chiedono le repliche e fac-simili di magliette e gadget in ricordo di Maradona e noi per accontentarli ci rivolgiamo agli stessi fornitori di tutti i negozi della città e degli stadi del mondo, diventando solo dei distributori e testimonial del calcio di Maradona. Continueremo a venerare, nonostante queste difficoltà, il mito del calcio, che ci guarda dall’alto e ci difende”.
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