foto di repertorio
Tutto da rifare rispetto al reato di intestazione fittizia, aggravato dalla finalità mafiosa, afferente a due distinti immobili che la Direzione Distrettuale Antimafia ritiene essere stati acquistati con il denaro del clan Belforte.
Il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere prima, la Corte di appello, poi, avevano ritenuto solida la piattaforma probatoria nei confronti di Belforte Salvatore condannato ad anni tre e nei confronti di Allegretta Giovanna, condannata ad anni 2, ritenuti prestanome del clan con riferimento a due beni immobili siti nel comune di Marcianise, provincia di Caserta.
Ma l’ipotesi accusatoria ha subito una sorprendente battuta d’arresto all’esito dell’arringa condotta innanzi ai Supremi Giudici dall’avvocato Dario Vannetiello del Foro di Napoli.
Infatti, la seconda sezione della Suprema Corte di Cassazione, condividendo le ragioni difensiva illustrate sia dal sopracitato penalista che dall’avv. Massimo Trigari ha annullato le due sentenze di condanna ed ordinato un nuovo giudizio di rinvio.
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