“Abbiamo i giorni contati, come tanti condannati a morte”: sono le parole cariche di rabbia pronunciate da un lavoratore della multinazionale Jabil fuori dai cancelli dello stabilimento di Marcianise.
Da ieri รจ in corso un presidio permanente con sciopero ad oltranza di tutti gli addetti che protestano contro la decisione dell’azienda Usa – un colosso dell’elettronica con 250mila dipendenti sparsi nel mondo – di licenziare 190 dipendenti su 440 del sito produttivo casertano.
L’angoscia del tempo che sta per scadere si nota sui volti dei tanti lavoratori presenti al presidio; martedรฌ 31 gennaio scade infatti la cassa integrazione giร piรน volte prorogata e la Jabil potrร iniziare ad inviare le lettere di licenziamento.
“I politici locali e nazionali e i rappresentanti delle istituzioni solo adesso stanno iniziando a muoversi, quando ormai รจ troppo tardi“, dice una lavoratrice con due figli.
Domani, come estrema forma di mobilitazione – negli ultimi mesi si sono susseguiti i presidi e le manifestazioni dei lavoratori Jabil fuori dai palazzi del potere, dalla Prefettura di Caserta alla sede della Regione a Napoli passando per il Consolato Usa sempre a Napoli e per il Ministero dello Sviluppo Economico a Roma – ci sarร un corteo che si snoderร per le strade di Caserta, con partenza dalla stazione ferroviaria (ore 9.30) e arrivo a piazza Vanvitelli dove ha sede la Prefettura.
Alla manifestazione sono stati invitati i parlamentari del Casertano e le forze politiche territoriali.
Articolo pubblicato il giorno 26 Gennaio 2023 - 16:45