In Italia, così come nel resto del mondo, è arrivata l’influenza Australiana. Secondo gli esperti, quest’anno ha iniziato a circolare un po’ prima rispetto al passato e, molto probabilmente, il motivo è da ricollegare all’abbandono delle restrizioni legate al Covid-19.
I virologi avvertono che il picco massimo si registrerà a Capodanno e nei primi giorni del 2023, e consigliano come evitare il contagio.
Come ogni anno, l’influenza è arrivata a preoccupare l’intera popolazione mondiale. Rispetto alle stagioni passate, però, si è presentata con un po’ di anticipo. Secondo i virologi, Fabrizio Pregliasco in primis, il picco massimo si registrerà a Capodanno, con 10mila casi, ma anche in seguito.
Intervistato dal programma radiofonico Un giorno da pecora, ha dichiarato: “L’Australiana, che è già arrivata, renderà la stagione molto tosta. Farà dei morti, come sempre, e il range delle persone che vengono a mancare per l’influenza vanno dai 5mila ai 20mila“.
L’influenza che interessa la stagione invernale 2022/2023 porta ad avere febbre molto alta, che può durare anche per diversi giorni. E’ per questo, a detta dei medici, che molte persone si allarmano e affollano studi medici e ospedali.
Considerando che il Covid-19 non è sparito, i dottori sono d’accordo nelle linee di comportamento da seguire: è bene restare a casa e non correre al pronto soccorso. E’ consigliato non assumere farmaci se non dietro consiglio medico e monitorare la situazione.
Per evitare il contagio, invece, è preferibile tornare ad indossare la mascherina protettiva, soprattutto nei luoghi affollati e sui mezzi di trasporto pubblici. Inoltre, specialmente le persone fragili, dovrebbero fare il vaccino antinfluenzale.
“Dobbiamo anche capire che nel ‘calderone influenza’ finiscono anche altri virus parainfluenzali, quelli sinciziali e anche Coronavirus umani come l’Oc43 che da cent’anni è tra noi e ci porta il raffreddore.
A questo punto il consiglio è che, se aumentano i casi, forse terrei la mascherina sui mezzi pubblici e nei luoghi affollati, soprattutto per gli anziani e i fragili. Senza reintrodurre l’obbligo come stanno pensando in Francia, ma raccomandandola“, ha dichiarato Massimo Ciccozzi, responsabile dell’Unità di Statistica medica ed epidemiologia molecolare della Facoltà di Medicina e chirurgia del Campus Bio-Medico di Roma.
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