#VERITA' PER ANGELO VASSALLO
Gif_Masthead_970x250px_Cronacamp_prevenzione
#VERITA' PER ANGELO VASSALLO
ULTIMO AGGIORNAMENTO : 22 Dicembre 2024 - 10:15
6.3 C
Napoli
Gif_Masthead_970x250px_Cronacamp_prevenzione

Infermiere suicida a Napoli: non ha retto ai ritmi di lavoro

facebook

SULLO STESSO ARGOMENTO

In una lettera al presidente della regione Campania, Vincenzo De Luca si segnala il caso di un dipendente del policlinico che ‘ha pagato con la vita lo stress e la fatica’ .

PUBBLICITA

“Alcuni giorni fa un infermiere si è suicidato. Non ha più retto a ritmi di lavoro insostenibili ed è crollato”, “ha pagato con la vita lo stress e la fatica accumulata negli anni, a testimonianza del fatto che quello che noi svolgiamo è un lavoro altamente usurante”.

Parte da “un recente e drammatico fatto di cronaca” la lettera-appello che Teresa Rea, presidente dell’Ordine delle professioni infermieristiche di Napoli, indirizza al governatore della Regione Campania, Vincenzo De Luca. Il caso, chiariscono dall’Ordine risale a “una settimana fa” e riguarda “un dipendente del policlinico di Napoli”.

Un episodio che ha spinto Rea a scrivere a De Luca “per dare almeno un senso di umanità e un valore sociale alla tragica scomparsa di un collega” e “per lanciare un allarme, per rendere noto a tutti, istituzioni e cittadini, un grave malessere giunto ormai ai limiti della sopportazione”.

Rea piange “una perdita importante per tutta la nostra comunità professionale, oltre che per la famiglia e per i suoi cari. Un evento sentinella che mi sono decisa a rendere pubblico – precisa – perché mi tocca nel profondo, perché si conosca e per impedire che si ripeta”.

Spiega la presidente che “si parla in questi casi di sindrome di burnout: un insieme di sintomi che deriva da una condizione di stress cronico e persistente, associato al contesto lavorativo” e sempre più frequente, considerando che “ogni giorno decine di colleghi mi segnalano difficoltà e problemi. E molti si dicono esasperati”, avverte Rea.

“Come presidente di una folta comunità professionale sono seriamente turbata e preoccupata”, confessa. “Gli infermieri sono al limite delle loro forze”, denuncia l’Ordine napoletano.

“Sono sfiniti per gli organici inadeguati che pesano sul lavoro di tutti i giorni, ma che sopportiamo in silenzio da più di 10 anni – si legge nella missiva – Un peso aggravato da una pandemia che non finisce, che in oltre 2 anni ha spezzato troppo vite tra i sanitari, soprattutto tra gli infermieri, e che richiede concentrazione e dedizione quotidiana oltre il normale. Siamo amareggiati”, incalza Rea.

“Per le continue mortificazioni verbali, le aggressioni, le pistole puntate alla tempia, da parte di un’utenza a sua volta esasperata, frutto di diffidenza accumulata e di disservizi che non dipendono dagli infermieri. A quanto fin qui già detto, si aggiungono certi modelli organizzativi desueti che impongono turni massacranti e carichi di lavoro insostenibili, ma che ogni giorno sopportiamo per tenere fede a un giuramento etico e professionale che stiamo pagando a carissimo prezzo”.

“La situazione si è fatta ormai insostenibile, governatore – continua Rea nella lettera a De Luca – Perché a fronte di tutto questo, degli allarmi inascoltati, non c’è traccia di valorizzazione professionale e di carriera.

Tantomeno di gratifiche economiche. Anzi, di fatto si assiste a un sostanziale demansionamento della professione per mancanza di operatori di supporto. E allora devo dire che la misura è colma. I colleghi sono stufi delle pacche sulle spalle, degli ‘angeli’ e degli ‘eroi’.

Gli infermieri di Napoli chiedono che sia riconosciuta una vera dignità a una professione che finora ha dato tutto senza ricevere niente, pur stando sempre al fianco dei cittadini, lavorando in costante emergenza, ammalandosi più e peggio di ogni altra categoria, rinunciando a ferie, permessi, progetti di carriera e di vita”.

“E’ tempo di agire – esorta la presidente dell’Ordine – Bisogna finirla con i tagli degli ultimi 20 anni in cui la salute è stata considerata un costo anziché un investimento per la collettività. Ma quello che va rimarcato è il valore degli infermieri che curano nonostante la paura, il pericolo di aggressioni, le minacce.

E continueremo a farlo – assicura Rea – con la disponibilità di sempre a trovare soluzioni e modelli organizzativi condivisi e sostenibili. La civiltà rispetto alla barbarie. Un’etica che però viene spesso fraintesa e mortificata dalle istituzioni e talvolta anche dagli stessi nostri assistiti. Parole e promesse non bastano più. Ora – chiedono gli infermieri – a queste devono seguire i fatti”.


Articolo pubblicato il giorno 21 Gennaio 2023 - 13:03


LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

facebook

ULTIM'ORA

DALLA HOME


IN PRIMO PIANO

LE VIDEO STORIE


Cronache è in caricamento