“Dio è Padre e non rinnega nessuno dei suoi figli. E lo stile di Dio è vicinanza, misericordia e tenerezza. Non giudizio e emarginazione.
Dio si avvicina con amore ad ognuno dei suoi figli, a tutti e ad ognuno di loro. Il suo cuore è aperto a tutti e a ciascuno. Lui è Padre. L’amore non divide, ma unisce”.
Lo dice il Papa parlando delle persone Gay nel libro “La paura come dono” (con Salvo Noé, Edizioni San Paolo), in uscita la prossima settimana.
Fare entrare la psicologia all’interno dei seminari “secondo me è molto utile. Tutto quello che è accaduto, gli abusi sessuali del clero sui minori ha messo drammaticamente in luce questo problema. Bisogna accorgersi prima dell’ordinazione sacerdotale se ci sono inclinazioni all’abuso”.
“Se non riconosciuti questi problemi possono avere effetti devastanti. Il seminario – sottolinea Papa Francesco – non è un rifugio per tante limitazioni che possiamo avere, né un rifugio di mancanze psicologiche”.
Il Papa ammette che anche lui ha paura di sbagliare. “Delle volte sì, quando devo prendere una decisione, mi dico: ‘Se faccio questo così…?’. È un po’ paura di sbagliare no?! E la paura in questo caso mi aiuta, perché mi porta a soppesare bene le decisioni da prendere, come farlo e tutto il resto.
Non è la paura che mi annienta, no no… è un sentimento che mi rende attento: la paura è come una madre che ti avvisa”.
La Chiesa non è esente dall’ipocrisia che “è la paura per la verità. L’ipocrita teme la verità. Si preferisce fingere piuttosto che essere se stessi. È come giocarsi l’anima. La finzione annienta il coraggio di dire apertamente la verità e così ci si sottrae facilmente all’obbligo di dirla sempre, dovunque e nonostante tutto”.
“Ci sono molte situazioni in cui ciò accade: si nasconde nel luogo di lavoro, dove si cerca di apparire amici con i colleghi mentre la competizione porta a colpirli alle spalle; in politica non è inusuale trovare ipocriti che vivono uno sdoppiamento tra il pubblico e il privato; è particolarmente detestabile – sottolinea il Papa – l’ipocrisia nella Chiesa.
Purtroppo esiste e ci sono tanti cristiani e ministri ipocriti. Non dovremmo mai dimenticare le parole del Signore: ‘Sia il vostro parlare sì, sì, no, no’. Il di più viene dal maligno”.
Oltre alla piaga degli abusi “oggi la più grande perversione nella Chiesa è quella dei preti arrampicatori e la mondanità. La mondanità che porta alla vanità, alla prepotenza, all’orgoglio. La mondanità uccide, come ho detto una volta, un sacerdote mondano è un pagano clericalizzato”.
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