Dalle indagini svolte per fare luce sul furto di 14 pistole, carte d’identità e denaro (mille euro), avvenuto uno stabile di Frattaminore che ospita gli uffici comunali e quelli della polizia locale, è anche emerso che la guardia giurata arrestata, in occasione di un altro “colpo”, si sarebbe impegnata per distogliere l’attenzione di una pattuglia di suoi colleghi, che si erano recati nel capannone preso di mira dai ladri per un controllo disposto dopo che, a causa dell’effrazione, era scattato l’allarme. In azione, in quell’occasione, c’erano alcuni suoi complici ai quali però consiglia – via telefono – di dileguarsi a causa del concreto rischio di essere scoperti.
Per quanto riguarda il furto delle armi, sono state le immagini del sistema di video sorveglianza di un esercizio commerciale a incastrare il vigilante. Le prima ad accorgersi del furto, e a dare l’allarme, sono state due addette alle pulizie.
La guardia giurata non era sola: è entrata in azione con almeno altre quattro persone. Il vigilante è giunto a bordo di una Jeep Renegade dell’azienda di vigilanza per la quale lavora mentre le altre persone erano su una Ford Fiesta e su una Lancia Y. Le immagini del video, incrociate con altre informazioni raccolte dagli investigatori – la localizzazione con il gps della Jeep, le caratteristiche della vettura e le celle dei ripetitori alle quali si è agganciato quella notte il telefono dell’indagato – hanno fornito un quadro indiziario esaustivo nei suoi confronti.
Articolo pubblicato il giorno 24 Gennaio 2023 - 20:50