Sir Zola scende in campo. L’ex campione è pronto a tornare nel mondo del calcio made in Italy e non per allenare: si presenta in un ticket a sorpresa per le elezioni dei vertici della Lega di Serie C, con il candidato alla presidenza Matteo Marani.
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Zola corre in tandem con il giornalista per un posto da vice. L’appuntamento è fissato per il 9 febbraio a Roma, quando i club di C dovranno scegliere il successore di Francesco Ghirelli (l’ex presidente si è dimesso prima di Natale).
Al momento le candidature, non ufficiali, sono quelle di Marani, appunto, e Marcel Vulpis che, già vicepresidente vicario della Lega Pro, nelle scorse settimane aveva annunciato la propria scelta di correre per la presidenza. Marani ha comunicato il nome di Zola a un gruppo di società di C e, nei prossimi giorni, ufficializzerà la candidatura.
Il nome dell’ex attaccante può rappresentare un asso nella manica, e soprattutto sarebbe un ritorno al calcio italiano, lui che oramai vive tra la sua terra, la Sardegna, e la seconda patria, Londra.
L’ex fantasista sardo, 55enne di Oliena
, oltre alle sue vittorie da calciatore e alle sue presenze in azzurro, conosce bene la realtà delle altre categorie e in particolare del campionato di serie C, nel quale si mise in mostra a fine anni ’80, indossando la maglia della Torres, la squadra di Sassari allora allenata da Franco Liguori.Poi il Napoli, lo scudetto con Maradona, quella 10 ereditata, il Parma e nel ’96 il passaggio al Chelsea, dove Zola è diventato ‘magic box’ per la capacità di estrarre prodezze del cilindro, oltre che baronetto della Regina Elisabetta. Così l’Inghilterra è diventata la sua seconda casa.
Ma ora Zola è pronto a mettersi a disposizione di nuovo del suo calcio. Per quanto riguarda la presidenza , in attesa dei termini per depositare le candidature, si va verso una sfida a due (giornalisti), fra Vulpis e Marani i quali, dopo le dimissioni di Francesco Ghirelli dalla carica di massimo dirigente, si contenderanno la presidenza della Lega Pro.
Il terzo campionato professionistico ha un certo peso, il 17 per cento, nella elezioni del presidente della Federcalcio. E non è un caso che lo stesso Gabriele Gravina, numero 1 in Figc, guardi con una certa attenzione a questa elezione: 59 club saranno al voto (tutte tranne la Juventus, unica società che ha aderito al progetto delle seconde squadre).
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