Un dipendente Ama è finito a processo insieme al titolare di un Compro Oro e a due presunti prestanome per aver sottratto dei denti d’oro ad alcuni defunti. L’uomo, già sotto processo per truffa e vilipendio di cadavere per aver chiesto cinquanta euro per un’estumulazione (che invece è a carico di Ama) ai parenti di un uomo deceduto, è accusato di peculato: dopo aver tolto i denti, infatti, li rivendeva al Compro Oro, intascandosi i guadagni.
Il titolare del negozio è accusato, invece, di riciclaggio. Secondo quanto riportato da Il Corriere della sera, per il pubblico ministero l’uomo sapeva perfettamente che quei denti provenivano da defunti, e si sarebbe messo d’accordo con l’addetto Ama cercando di nasconderne la reale provenienza. Per questo si sarebbe servito anche di due prestanome, a loro volta a processo per riciclaggio. Quasi cento le transazioni che sarebbero state compiute con la loro complicità, ai danni di trecento clienti ignari da dove provenissero quei denti.
Ama si è costituita parte civile al processo, e ha definito i fatti di “un’efferatezza inaudita”. La vicenda risale al 2013, e a maggio 2023 scatterà la prescrizione, cosa che il pubblico ministero ha voluto evitare a tutti i costi, disponendone il rinvio a giudizio. Non è chiaro a quante persone siano state sottratte i denti, un’operazione condotta dal dipendente Ama all’oscuro dei colleghi, che non aveva messo a parte del piano. L’operazione scattava durante le estumulazioni: quando l’uomo vedeva che il defunto aveva dei denti d’oro, glieli levava e poi li portava al Compro Oro, dove li avrebbe poi venduti con la complicità del titolare.
Articolo pubblicato il giorno 21 Gennaio 2023 - 12:00