<em>“Caso plusvalenze? Più preoccupante la manovra stipendi“. Questo in sintesi il pensiero dell’ex presidente della Juventus, Giovanni Cobolli Gigli, che ha commentato la decisione di assegnare 15 punti di penalizzazione ai bianconeri.
Cobolli Gigli: “Come Calciopoli, anche se discorso diverso”
“La storia si ripete – spiega in una intervista a Radio Anch’Io – nel senso che la Juve potrebbe essere soggetta a penalizzazioni come con Calciopoli, ma qui gli argomenti sono completamente diversi: Calciopoli investigava i rapporti non sani tra le squadre e gli arbitri, qui invece è un discorso che riguarda le plusvalenze”.
“Aspettiamo che la Corte d’Appello della FIGC faccia uscire il suo ricorso per capire le motivazioni per cui solo la Juve ha avuto 15 punti di penalizzazione e le altre squadre no. Non che io voglia che le altre squadre siano penalizzate, ma anch’io ho notato una certa discrepanza concettuale”, prosegue.
Cobolli Gigli: “Il discorso sugli stipendi tocca anche il penale”
La Juventus, ricorda Cobolli Gigli, “ha fatto ricorso al Coni, che potrà dare degli esiti, ma non cambierà la penalizzazione, cioè potrà solo cancellarla o mantenerla. Oppure, come dice l’avvocato Cantamessa e io mi fido di lui, si potrà rimandare alla Corte il giudizio per un nuovo processo”.
“Poi ci sono altre cose non piacevoli da sentire: il discorso sugli stipendi tocca anche il penale, in attesa che la Uefa si pronunci”. Per l’ex presidente, “Il nuovo cda della Juve è sicuramente investito da diverse problematiche molto difficili. La cosa più preoccupante riguarda la manovra stipendi, perché potrebbe esserci un discorso di falso in bilancio”, conclude.
Articolo pubblicato il giorno 23 Gennaio 2023 - 10:45