Era gestita dal genero e dal nipote di Gaetano Di Lorenzo, il 62enne braccio destro di Mario Esposito, fondatore dell’omonimo clan di Sessa Aurunca, la fiorente piazza di spaccio smantellata dai carabinieri che hanno notificato otto arresti.
Il blitz dei militari dell’Arma giunge il giorno dopo la scarcerazione di Di Lorenzo, per fine pena. Gli arresti riguardano Ernesto Simeone e Giuseppe Di Lorenzo (entrambi finiti in carcere), rispettivamente genero e nipote del boss, altri due affiliati Luca e Carlo D’Angelo, insieme alle rispettive compagne e ad altre due persone.
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L’indagine, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, conferma la piena operatività del clan, alleato della mafia casalese: dalle strette viuzze della parte storica di Sessa Aurunca in cui vivevano – è emerso dagli accertamenti – Simeone e Di Lorenzo jr controllavano in modo militare lo spaccio in tutta la cittadina del Casertano e nell’intera zona fino al mare e alla città di Mondragone.
Simeone e Di Lorenzo “imponevano” la propria legge su tutti gli altri pusher di Sessa Aurunca, che non potevano vendere se non erano organici al gruppo, e se lo facevano in autonomia, venivano minacciati e picchiati; i due indagati minacciavano anche i clienti, che non potevano che rifornirsi da loro.
Nella maggior parte dei casi – hanno accertato i carabinieri di Sessa Aurunca comandati da Giovanni Russo – bastava il nome e la parentela di peso dei due per superare i contrasti che sorgevano con altri gruppi di pusher, o comunque per ottenere rispetto. Il gruppo aveva anche gran disponibilità di soldi, come emerge dal sequestro fatto dai carabinieri di una somma di 14mila euro ritrovata nel vicino comune di Cellole a casa di un 28enne pusher ritenuto organico al gruppo.
Il clan Esposito è uno dei pochi ancora realmente operativi nel Casertano: guadagna soprattutto spacciando droga in grandi quantità e chiedendo il pizzo agli imprenditori.
Ora può anche contare su un “pezzo da novanta” appena uscito di carcere, lo storico boss Gaetano Di Lorenzo, arrestato in Spagna e liberato dopo oltre venti anni di detenzione. Gli investigatori ora temono che Di Lorenzo possa favorire l’aggregazione attorno alla sua figura di personaggi gravitanti nell’ambiente criminale, come è accaduto a Casal di Principe. Per questo i movimenti del 62enne verranno monitorati costantemente dalle forze dell’ordine.
Di Lorenzo fu arrestato nel 2002 in Spagna, a Rinco della Vittoria, nei pressi della città andalusa di Malaga
, dove era latitante da sei anni, e dove era riparato per sottrarsi alle tante indagini che lo riguardavano. Nel corso di quell’operazione fu arrestato anche l’altro latitante del clan Francesco Zuccheroso, mentre la polizia spagnola arrestò per favoreggiamento Ernesto Simeone, allora 22enne.Estradato in Italia, Di Gaetano è stato condannato per estorsione e associazione camorristica ma mai per omicidio; ecco quindi la scarcerazione, anche se nei suoi confronti c’è un’imputazione per un vecchio omicidio di camorra del 1990, eseguito da Di Lorenzo su ordine dei capiclan di Mondragone e Sessa Aurunca, rispettivamente Augusto La Torre e Mario Esposito.
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