Napoli. Doveva essere solo un avvertimento e non un omicidio ma i numerosi proiettili che lo hanno centrato alle gambe gli hanno reciso l’arteria femorale causandogli una copiosa perdita di sangue che lo hanno portato alla morte.
Per l’agguato costato la vita a Rocco Tomaselli, 32 anni, gli inquirenti individuano un duplice movente. La pista piu’ battuta e’ appunto quella che porta allo scontro che ormai va avanti da 20 anni tra il clan Contini e i Mazzarella a cui la vittima apparteneva.
Tomaselli da qualche tempo era il reggente del gruppo delle Case Nuove, una zona che muove affari per milioni di euro al mese grazie ad estorsioni, droga e riciclaggio. Era legato ai Cardarelli e ai Barile.
Rocco ‘o burdell non doveva morire
Un’altra pista porta invece a un ‘avviso’ interno alla cosca ed e’ legata al fatto che i sicari hanno colpito la vittima alle gambe e al gluteo, mirando sei volte con tre colpi andati a segno. In pratica, l’uomo doveva solo essere gambizzato, probabilmente perche’ i Mazzarella intendevano punirlo per qualche sgarro, ma le ferite sono state piu’ gravi del previsto.
Secondo le indicazioni che arrivano dalle indagini della squadra mobile il giovane ras conosciuto come Rocco o’ burdell per il suo carattere esuberante e di guascone era entrato in rotta di collisione con alcune famiglie criminali dei Quartieri Spagnoli a loro volta legati agli stessi Mazzarella. E per questo doveva essere punito.
Al setaccio il suo telefono per capire i contatti
Gli agenti della squadra mobile di Napoli stanno passando al setaccio gli ultimi movimenti della vittima, e soprattutto il telefono: il traffico, le chat, gli sms. Per capire i suoi contatti e se attraverso la lettura dei suoi dati si possa arrivare a capire perché era stata decisa la sua punizione. Punizione che poi si è trasformata in omicidio.
Articolo pubblicato il giorno 28 Gennaio 2023 - 07:57