Andrea Bonafede, l’uomo che ha prestato la sua identità al capomafia Matteo Messina Denaro, è stato arrestato dai carabinieri del Ros.
Era sua la carta d’identità trovata in possesso di Messina Denaro lunedì scorso, il giorno dell’arresto all’esterno della clinica ‘la Maddalena’. Appartiene a Bonafede anche l’appartamento di via Cb31, a Campobello di Mazara, dove il boss ha vissuto negli ultimi mesi e dove i carabinieri hanno trovato oggetti e documenti.
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Bonafede raccontò agli inquirenti di avere acquistato l’appartamento con i soldi che gli erano stati dati da Messina Denaro.
Il gip di Palermo ha firmato oggi l’ordinanza di custodia cautelare in carcere per Andrea Bonafede, considerato uno dei fiancheggiatori più vicini all’ex superlatitante.
Dopo averlo indagato per associazione mafiosa e favoreggiamento aggravato nei giorni scorsi, il pool di magistrati della Dda coordinati dal procuratore di Palermo Maurizio de Lucia e dall’aggiunto Paolo Guido hanno chiesto e ottenuto dal gip la misura cautelare, per il pericolo di inquinamento delle prove e il pericolo di fuga.
Bonafede ha fornito la sua identità a Messina Denaro nell’ultimo periodo della latitanza. Anche l’auto su cui si muoveva l’ex primula rossa è intestata alla madre 85enne (e disabile) di Bonafede.
Andrea Bonafede, il geometra di Campobello di Mazara che ha prestato l’identità al boss Matteo Messina Denaro, arrestato oggi, sarebbe un uomo d’onore riservato. Lo scrive il gip nella misura cautelare. “Si è in presenza, in sostanza, sia pure, in termini di gravità indiziaria di un’affiliazione verosimilmente riservata di Bonafede per volontà del Messina Denaro”, si legge nel provvedimento.
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