Medicina

5 cose da sapere sul CBD prima di iniziare ad assumerlo

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Sono tantissime le persone che, nel corso degli ultimi tre anni soprattutto, hanno iniziato ad assumere cbd. Altrettante stanno pensando di farlo. Quando si chiama in causa il cannabidiolo, fitocannabinoide scoperto da R. Adams all’inizio degli anni ‘40, è importante rammentare che, nonostante ormai da diversi anni le cose in Italia siano cambiate e si parli molto di più di cannabis al di là delle notizie di sanzioni legate allo spaccio, la perplessità in merito a questa pianta permane.

Il motivo di tutto ciò è legato alla conoscenza, ancora non capillarmente diffusa, delle sue proprietà. Ecco perché, nelle prossime righe, approfondiremo alcuni aspetti di cui è bene essere al corrente nel momento in cui si inizia ad assumere cannabidiolo.

Il CBD è un potente antiossidante

Il successo del CBD in questi anni è dovuto alla sua capacità di aiutare a tenere sotto controllo i sintomi di forme blande d’ansia e problematiche come l’insonnia. Non dimentichiamo che, soprattutto a seguito dello scoppio dell’emergenza sanitaria, sono stati interessati da un notevole incremento problemi di salute mentale e di stress. Per quanto riguarda i secondi – per i primi, è necessario un intervento specialistico come quello dello psicoterapeuta – il CBD può rivelarsi prezioso.

Una cosa che non tutti sanno è che il cannabidiolo si contraddistingue anche per portentosi benefici antiossidanti. Per capire il motivo di questi ultimi è bene ripassare la struttura chimica del CBD, caratterizzata dalla presenza di un atomo di ossigeno libero. Quest’ultimo viene “passato” ai radicali liberi, provocando la loro neutralizzazione.

Il CBD fa bene alla pelle

Il CBD fa benissimo alla pelle. Nello specifico, si contraddistingue per benefici antinfiammatori. Ecco il motivo per cui, al giorno d’oggi, tantissime aziende che operano nel settore della bellezza lo scelgono come ingrediente di prodotti finalizzati a tenere sotto controllo l’acne o i sintomi di patologie come la psoriasi.

Ha un’azione neuroprotettiva

Un beneficio del CBD sul quale la scienza si sta soffermando solo negli ultimi anni è la sua efficacia neuroprotettiva. Alla base di questa proprietà ci sarebbe la combo perfetta tra il potere antiossidante e quello antinfiammatorio.

Diversi studi preclinici hanno portato l’accento sul fatto che la combinazione di CBD e THC può avere effetti positivi sui pazienti affetti da malattia di Huntington, una patologia neurodegenerativa del sistema nervoso centrale che, tra i sintomi, prevede l’insorgenza di disturbi psichiatrici e demenza.

Il CBD può essere somministrato anche agli animali domestici

L’interesse per i rimedi naturali, innegabile in questi ultimi tempi, riguarda anche la gestione delle problematiche dei nostri amici a quattro zampe, per la cui salute siamo disposti a spendere cifre a dir poco notevoli. Sono sempre di più i padroni che, intenzionati a eliminare o a ridurre al minimo l’approccio farmacologico, ricorrono ai preparati con CBD.

Il cannabidiolo in ambito veterinario può essere utilizzato in numerosi frangenti. Si può sfruttare, per esempio, la sua efficacia antipsicotica per la gestione dei sintomi della sindrome da abbandono, una problematica che rende la vita difficile a tantissime persone che condividono la propria quotidianità con un cane o con un gatto. Il CBD, grazie alla già citata efficacia antinfiammatoria, può essere chiamato in causa quando si tratta di alleviare i sintomi dell’artrite reumatoide, una patologia che colpisce di frequente i cani in età avanzata.

Il CBD è un antidolorifico naturale in caso di dismenorrea

La dismenorrea, ossia la condizione che si contraddistingue per l’alto livello di dolore sperimentato durante il flusso mestruale dalle donne, può essere profondamente invalidante. Negli ultimi tempi, la scienza ha scoperto che il CBD può aiutare ad alleviare i sintomi in virtù della sua efficacia antinfiammatoria e dell’effetto miorilassante riguardante in particolare gli strati muscolari dell’utero. A differenza di molti farmaci assunti dalle donne con dismenorrea, tra cui i FANS, non ha effetti collaterali.

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