Doppio appuntamento sabato 17 dicembre tra Campagna e Palomonte con Aspettando i Fucanoli ed Angelo Loia & Progetto Oiza e il Concerto di Natale con l’Orchestra Vocale del Martucci, diretta da Alessandro Tino
“’A Chiena” – Intervento co-finanziato dal POC Campania 2014-2020. Rigenerazione urbana, politiche per il turismo e la cultura. Programma unitario di percorsi turistici di tipo culturale, naturalistico ed eno-gastronomico di portata nazionale e internazionale -, firmato da Antonello Mercurio, promuove un doppio appuntamento, per firmare la colonna sonora di sabato 17 dicembre, settimana che porterà al Natale.
Si inizierà dalla Chiesa Madre Santa Croce in Palomonte, alle ore 19, ove sarà di scena l’Orchestra vocale del Conservatorio “G.Martucci” di Salerno, diretta da Alessandro Tino e composta da Alessandro Cariello, Alessia Pappalardo, Anastasia Pacilio, Arianna Fortunato, Barbara Tesauro, Carla Genovese, Carmen Marrazzo, Danilo Santimone, Fortuna Imparato, Gaia Santimone, Giuseppe Manzo, Giuseppe Sabatino, Enrico Adinolfi, Leandra Bisogno, Leandro Gaeta, Mara Lucchi, Margherita Del Gaudio, Milena Gaudioso, Monica Rispoli, Raffaella De Vita, Rosaria Fariello, Sabrina De Stefano, Salvatore Davino, Simone Di Bartolomeo, con solisti, Alessia Pappalardo, Carla Genovese, Fortuna Montuori, Giuseppe Manzo, Simone Di Bartolomeo.
L’Orchestra vocale del Conservatorio di Salerno “G. Martucci”, diretta da Alessandro Tino che conosciamo quale direttore dell’Orchestra vocale Numeri Primi di Salerno, si compone di studenti ed ex studenti provenienti da ogni dipartimento e facoltà del conservatorio. Mondi classici e moderni s’incontrano per realizzare arrangiamenti completamente a cappella per “risuonare” come se fossero eseguiti da una vera orchestra.
Ogni brano è pensato e scritto per valorizzare e assecondare le nature vocali di ogni singolo corista; nel bel mezzo di un brano pop trova spazio una fuga a cinque parti, tra una strofa e un ritornello di musica leggera nascono battute in pieno stile madrigalistico e il tutto senza perdere l’incisività della linea di basso e l’energia della beat box.
È contaminazione tra la gloriosa tradizione contrappuntistica del Rinascimento Italiano e la canzone pop rock nella sua forma più recente, con uno sguardo alla lirica e una grande dose di entusiasmo, vero e proprio elemento irrinunciabile per gli studenti del Conservatorio di Salerno, per un progetto che ha tra i suoi fondatori, i docenti Adio Loffredo, Ernesto Pulignano e Veronica Pompeo, e che si cimenteranno coi brani più amati della tradizione natalizia, da Jingle Bells Rock a Hark How The Bells, fino a Christmas don’t be late (Classic e Rock version), Frosty the Snowman, Rudolph the red noise reindeer e l’Hallelujah di Jeff Burkley. Alle 21, invece, l’appuntamento è a Campagna in Piazza Palatucci (palazzo di Città, Sala “Gelsomino d’Ambrosio” in caso di pioggia) ad un mese dalla festa del Fuoco, con “Aspettando i Fucanoli”.
Infatti, Campagna nella notte del 17 gennaio si trasforma in onore di Sant’Antonio Abate nella Città del Fuoco.
Tra le sue vie, si riapre il grande libro della vita, della morte e dell’universo che ci circonda, leggibile coerentemente secondo il linguaggio codificato dell’immaginario collettivo, che anima una vita ricchissima dell’immaginario, del mitico, del magico, del religioso, del simbolico. Campagna è sede di una proliferante espressività, una vera e propria foresta di segni, in cui ci si addentra come in una fitta trama onirica. Ecco allora il rito dei Fucanoli, attraverso cui si rilegge la propria storia, si rinnova il racconto, esorcizzando il Male, liberandosene.
Il fuoco è l’espulsione del Male, è l’estrema garanzia, è l’evento che per così dire, raddoppia la sicurezza del rito, e quasi nello stesso tempo rende i suoi effetti concreti, immediatamente percepibili nella effettiva liberazione che segna il ritorno alla Luce.
Preludio a questa grande festa sarà la musica di Angelo Loia & progetto Oiza, che proporrà, in chiave moderna, il repertorio appartenente ad Aniello De Vita, il dottore/cantautore, capostipite della musica popolare cilentana. Angelo Loia, suo nipote, ne ha ereditato la tradizione musicale, arricchendola con nuove sonorità.
La musica racconta il Cilento, con un repertorio che spazierà dai canti tradizionali alle canzoni d’autore, richiamando frammenti di vita vissuta interpretando in musica lo spirito leggero e spensierato delle feste cilentane, delle serenate, degli incontri tra innamorati, dei caratteri di persone e personaggi della nostra terra.
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