Sindacato medici SMI, ‘118 Napoli al collasso, serve battaglia di civiltà’. Luigi De Lucia: “Auspichiamo che Regione convochi tavolo su medicina generale fermo da 2 mesi”
“Il servizio del 118 a Napoli, nella città capoluogo della Campania, è al collasso. Vi sarebbero in servizio non più di tre o quattro ambulanze pubbliche con il medico a bordo. A questa grave deficienza strutturale si continua a risponde privatizzando il servizio. È inaccettabile”.
Così Luigi De Lucia, segretario regionale del Sindacato medici italiani (Smi) in una nota. “Le causa di queste difficoltà della medicina del 118 in Campania sono da ricercare sia nei mancanti incentivi per una professione complessa e rischiosa.
Sia in una sbagliata programmazione di politica sanitaria, che ha prodotto una grande carenza di organico – analizza – Né ci convince la proposta di sostituire i medici dell’ambulanze con quelli della continuità assistenziale, anche perché, in questo modo, si sguarnirebbero le postazioni di continuità assistenziale, già non sufficienti per coprire tutto il territorio regionale.
Questa strana proposta non tiene conto sia del fatto che i medici di continuità assistenziale non hanno la formazione adatta per fronteggiare casi emergenza sanitaria e sia che fanno parte di un altro settore professionale, diverso da quello del 118″.
“Bisogna, invece, cambiare registro, adottando politiche regionale e aziendali per la ‘ripubblicizzazione’ del servizio 118. È una battaglia di civiltà a cui chiamammo a raccolta tutte le forze sindacali dei medici, per la massima unità, superando logiche di competizione tra sigle”, conclude De Lucia, esprimendo anche un altro auspicio, e cioè che “la Regione Campania convochi quanto prima il tavolo regionale, fermo da due mesi, per varare l’accordo integrativo regionale di medicina generale per rispondere alle attese dei cittadini della nostra regione e per il potenziamento e il rilancio della sanità”.
Articolo pubblicato il giorno 23 Dicembre 2022 - 11:40
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