Scadrà ad inizio gennaio il bando per la gestione del Percorso Archeologico del Rione Terra, in piena continuità con quanto fatto dalle amministrazioni Figliolia nel corso degli ultimi anni.
Una spesa per l’Ente di oltre 200 mila euro all’anno. Soldi che andranno nelle casse di una società che dovrà garantire l’apertura e la chiusura del sito archeologico e la possibilità di offrire visite guidate.
«È un vero e proprio fallimento conclamato – dichiara il consigliere Comunale Riccardo Volpe – ad oggi sappiamo per certo che questo servizio, che costa alla collettività oltre 200 mila euro l’anno, porta nelle casse del Comune circa 50 mila. Con un ammanco di oltre un quarto.
Una logica – continua Volpe – che combattiamo da anni. Quello che critichiamo è il metodo: mentre altri enti (Parco Archeologico dei Campi Flegrei, ndr) utilizzano forme diverse di gestione, senza spendere un solo euro, anzi incassando, al Comune di Pozzuoli ci si ostina a dare soldi al privato a prescindere dal risultato.
Si tratta di un affidamento sul quale abbiamo discusso molto e ci fa riflettere – conclude Volpe – anche che gli uffici siano restii a fornirci tutte le carte del caso. Abbiamo fatto una richiesta specifica il 6 dicembre, ma ad oggi non ci è stato ancora consegnato ciò che abbiamo chiesto».
Sul territorio ci sono altri esempi di gestione di siti archeologici. È il caso di Piscina Mirabilis e Macellum dove l’operatore economico ha l’onere di organizzare e promuovere il sito archeologico incassando gli introiti dei biglietti, riconoscendo all’Ente una parte di questi, senza esborso di risorse pubbliche e, soprattutto, con un sistema dove gli stessi gestori siano incentivati ad aumentare le visite.
«La gestione del Percorso Archeologico, un Patrimonio incredibile della nostra Comunità, è da sempre avvolta nel grigio di una scarsa trasparenza. Il metodo con cui si è scelto di affidarla negli anni, e con il quale si vorrebbe continuare, fa del sito una rendita per chi lo gestisce – dichiara Raffaele Postiglione, del movimento Pozzuoli ORA –.
L’assenza assoluta di interesse per il gestore nell’aumentare i numeri e la mancata differenziazione del costo del biglietto con o senza guida, pone tra l’altro il gestore in una condizione di monopolio, a scapito di altri operatori. Il modello di gestione proposto dall’amministrazione Manzoni – continua Postiglione – è la fotocopia di quello che ha fatto per anni l’amministrazione Figliolia. Nessun segnale di discontinuità.
Una scelta – conclude Postiglione – che non crea nessun circuito virtuoso e tra l’altro, per ora, non tiene conto dei nuovi indirizzi dati dal Consiglio Comunale per la valorizzazione dell’intera Antica Rocca nella seduta del 5 agosto, con cui è stata archiviata la logica dell’unico gestore privato”.
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