A rendere noto al mondo che le condizioni di salute del Papa emerito Benedetto XVI sono peggiorate è, per primo, Papa Francesco al termine dell’udienza generale.
“Vorrei chiedere a tutti voi una preghiera speciale, per il Papa emerito Benedetto, che nel silenzio sta sostenendo la Chiesa. Ricordarlo, è molto ammalato, chiedendo al Signore che lo consoli, e lo sostenga in questa testimonianza di amore alla Chiesa, fino alla fine”, dice ai fedeli riuniti in Sala Nervi e a quelli collegati via video.
Poi, finito l’incontro settimanale con i pellegrini di tutto il mondo, l’ultimo del 2022 – e mentre si mette febbrilmente in moto la macchina dell’informazione per sapere come stiano davvero le cose – anziché tornare come fa di solito a Casa Santa Marta il Pontefice si reca in visita all’ex Monastero Mater Ecclesiae, in Vaticano, dove vive il suo predecessore da dopo la storica rinuncia al Pontificato.
E’ comunque il direttore della Sala stampa vaticana, Matteo Bruni a spiegare lo stato delle cose: “In merito alle condizioni di salute del Papa emerito, per il quale Papa Francesco ha chiesto preghiere al termine dell’udienza generale di questa mattina, posso confermare che nelle ultime ore si è verificato un aggravamento dovuto all’avanzare dell’età. La situazione al momento resta sotto controllo, seguita costantemente dai medici”.
“Al termine dell’udienza generale Papa Francesco si è recato al monastero Mater Ecclesiae per visitare Benedetto XVI – conferma il portavoce della Santa Sede -. Ci uniamo a lui nella preghiera per il Papa emerito”.
Che le condizioni del 95/enne Joseph Ratzinger, nato a Marktl am Inn, in Baviera, il 16 aprile 1927, da quasi dieci anni Pontefice emerito, potessero da un momento all’altro peggiorare, era il timore inespresso di tutti. Benedetto XVI, anche nell’età avanzata, è rimasto sempre lucidissimo, anche tra le difficoltà a muoversi e la crescente afonia.
Un aggravamento c’era stato già nei giorni precedenti al Natale quando ha iniziato ad accusare in particolare “problemi respiratori”, acuitosi poi nelle ultime ore. Ovvio l’allarme che ha spezzato la tranquillità dell’ex monastero e che si è creato dapprima nella ‘famiglia’ ristretta di Benedetto XVI: il segretario particolare mons. Georg Gaenswein e le quattro laiche consacrate ‘memores domini’ che assistono Ratzinger in casa.
Quindi nell’entourage vaticano e nell’equipe medica, che ora monitora costantemente la situazione. Intanto, l’invito di Papa Francesco alla preghiera – rilanciato anche via Twitter – viene raccolto dai fedeli e dalle personalità ecclesiali in Italia, nella natia Germania e in tutto il mondo.
“In questo momento di sofferenza e di prova, ci stringiamo attorno al Papa emerito”, afferma il cardinale Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Cei, secondo cui “il suo restare ‘in modo nuovo presso il Signore Crocifisso’, continuando ad accompagnare il cammino della Chiesa con la preghiera e la riflessione’ costituisce un messaggio forte per la comunità ecclesiale e per l’intera società”.
Anche sui social numerosi cardinali partecipano al coro di invocazioni, come il porporato guineano Robert Sarah, prefetto emerito della Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti, personalità particolarmente vicina a Joseph Ratzinger. O il cardinale Vincent Nichols, arcivescovo di Westminster, presidente della Conferenza episcopale di Inghilterra e Galles.
O ancora il cardinale arcivescovo di Vienna Christoph Schoenborn, che fin dai suoi anni di studi aveva conosciuto Ratzinger e fu poi suo stretto collaboratore come segretario della commissione per la redazione del Catechismo della Chiesa Cattolica. Anche il presidente della Conferenza episcopale tedesca, mons. Georg Baetzing, vescovo di Limburgo, si unisce via Twitter “alla chiamata alla preghiera di #PapaFrancesco. Il mio pensiero va al Papa emerito. Faccio appello ai credenti in Germania per Benedetto XVI. Preghiamo”.
Articolo pubblicato il giorno 28 Dicembre 2022 - 20:13