In quattro case su dieci (41%) si preparano i dolci tipici del Natale. Un rito tornato ad essere gratificante all’interno delle famiglie e che vede anche il coinvolgimento dei bambini.
E’ la fotografia scattata dall’indagine Coldiretti/Ixè, diffusa in occasione del weekend dedicato alla scoperta dei dolci di Natale del territorio con i cuochi contadini impegnati nei mercati di Campagna Amica a elargire consigli pratici su come realizzare al meglio queste specialità tramandate da generazioni.
Accade così che, dopo il panettone (78%) che batte di misura il pandoro (74%), su oltre la metà delle tavole (52%) sono presenti anche specialità a chilometro zero caratteristiche dei diversi territori. Se dagli scaffali di supermercati e negozi sono destinati a sparire quasi 70 milioni di panettoni e pandori nelle case di ripete il rito della preparazione casalinga delle specialità regionali.
Da Nord a Sud del Bel Paese, sottolinea la Confederazione, le curiosità sono moltissime e tutte fortemente legate alla tradizione locale dei territori d’Italia. In Basilicata non possono mancare i calzoncelli di pasta fritta con ripieno di mandorle e zucchero oppure castagne e cioccolato, in Calabria si consuma la pitta “mpigliata” con la sua caratteristica forma a rosellina.
In Campania è il tempo di roccocò e susamielli, mentre in Puglia troviamo le cartellate baresi, nastri di una sottile sfoglia di pasta, unita e avvolta su sé stessa sino a formare una sorta di “rosa” impregnata di vincotto tiepido o di miele.
Al nord, continua la Coldiretti, in Friuli torna la gubana, una pasta dolce lievitata, con un ripieno di noci, uvetta, pinoli, zucchero, dalla caratteristica forma a chiocciola, in Emilia Romagna la spongata ripiena di miele, uva passa, noci, pinoli, cedro, in Liguria del pandolce (impasto di farina, uvetta, zucca candita a pezzetti essenza di fiori d’arancio, pinoli, pistacchi, semi di finocchio, latte e marsala ) e in Lombardia, dove troviamo il Panun de Natal, un dolce ricco di frutta secca e molto profumato fatto con il grano saraceno.
Non mancano specialità, infine, nelle isole come in Sicilia con i buccellati di Enna (dolci tipici ripieni di fichi secchi). Ma ogni regione, sottolinea la Coldiretti, offre le sue specialità come in Valle D’Aosta il Flantze, in Piemonte il Crumbot, in Veneto la Pinza, in Trentino lo Zelten, in Toscana il Panforte, nelle Marche il Frustingo, in Umbria il Pampepato, nel Lazio il Pangiallo, in Abruzzo il Parrozzo, in Molise il Cippillati di Trivento e in Sardegna il Pabassinas.
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