“ Se Napoli non brilla certo per la qualità della vita, come attestano anche le classifiche pubblicate di recente, lo si deve pure alle tante opere pubbliche incompiute che si trascinano da lustri – afferma Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari -. Spicca tra queste un’opera fondamentale per il trasporto pubblico e per la soluzione dei problemi legati alla viabilità, che affliggono da tempo il capoluogo partenopeo “.
“ Era il 22 dicembre 1976, un mercoledì, quando sul palco allestito in piazza Medaglie d’Oro, nella zona collinare di Napoli, cominciava, alla presenza dell’allora sindaco di Napoli, Maurizio Valenzi, con la posa della prima pietra, con una linea sulla carta e senza un centesimo in cassa, l’avventura della costruzione di quella che venne poi chiamata la linea 1 della metropolitana – ricorda Capodanno -. Sono decorsi ben 46 anni da quella data, in pratica due generazioni, e ancora il sogno di vedere la metropolitana completa lungo tutto il suo tracciato non si è realizzato “.
“ Un progetto – continua Capodanno – che, nel 1963, fu redatto dall’Ente Autonomo Volturno e regalato all’amministrazione comunale per la costruzione della quinta funicolare che doveva collegare originariamente piazza Medaglie d’Oro con il rione Sanità. Solo nel 1993 s’inaugurava la prima tratta Vanvitelli – Colli Aminei con le prime sei stazioni su un percorso di 3,8 km. Allo stato i cantieri in corso riguardano la tratta piazza Garibaldi – Capodichino Aeroporto, il cui completamento è previsto per il 2024 “.
“ Nelle polemiche che caratterizzano all’epoca, in consiglio comunale, lo scontro tra i due partiti di maggioranza, democristiani e socialisti – puntualizza Capodanno – l’opera dell’allora assessore ai trasporti Luigi Buccico fu fondamentale per portare avanti il progetto di una metropolitana per collegare l’area collinare con il centro cittadino. Solo dopo l’approvazione, avvenuta il 31 marzo 1972, da parte del Consiglio superiore dei Lavori Pubblici, del piano regolatore generale di Napoli, che comprendeva il piano dei trasporti voluto proprio da Buccico, nel quale piano la collinare veniva considerata prioritaria, fu possibile sbloccare il finanziamento di 42 miliardi di lire stanziati appunto con la legge 1042 del 1969 “.
“ Dunque – conclude Capodanno -, se oggi Napoli, a distanza purtroppo di tanti, troppi anni, si sta dotando finalmente di un sistema moderno di metropolitane che, sebbene ancora incompleto e con funzionamento di frequente ancora a singhiozzo, con ripetuti fermi improvvisi che penalizzano e giustamente irritano i tantissimi passeggeri, il merito va principalmente a Luigi Buccico che ebbe la lungimiranza, sin dagli anni ’70, appunto, di comprendere l’importanza, per la soluzione dei problemi del traffico napoletano, di un sistema integrato di trasporto su ferro. A lui, pertanto, a giusta ragione, deve essere intitolata quella che oggi viene denominata semplicemente “linea 1 della metropolitana“ “.
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