Napoli, al Museo archeologico laboratori e tirocini per detenuti. Percorsi per figli reclusi. Accordo con l’Amministrazione penitenziaria della Campania
Siglato il protocollo d’intesa che lega, per il 2023, il Museo archeologico nazionale di Napoli al Provveditorato regionale dell’Amministrazione penitenziaria della Campania.
Nell’accordo, sottoscritto dal direttore del MANN Paolo Giulierini e dalla provveditrice Lucia Castellano, sono specificate le attività che saranno portate innanzi dalle due istituzioni nel prossimo anno.
Filo conduttore delle iniziative sarà il recupero sociale e culturale dei detenuti che si trovano negli istituti penitenziari della regione: nel rispetto della normativa di settore, il Museo si configurerà come parte attiva per la realizzazione di laboratori creativi e didattici, tirocini formativi e borse lavoro, con un’attenzione particolare alla proposta di lavori di pubblica utilità inerenti al mondo dell’arte.
Anche grazie alla collaborazione con l’Associazione Pediatri della Campania, percorsi ad hoc saranno dedicati ai bimbi figli di detenuti, per dare un supporto concreto a quelli che, nella manualistica di settore, sono definiti casi di “genitorialità complessa”.
“Ancora una volta – commenta Giulierini – il Museo archeologico nazionale di Napoli trova il significato della propria missione nel supporto alle realtà ad alto rischio di marginalità sociale: di recente, abbiamo ospitato una mostra fotografica di ragazzi sottoposti a misure cautelari, adesso rendiamo sistematica la nostra propensione a coadiuvare chi, con grande sacrificio, lavora quotidianamente a contatto con un mondo che è solo apparentemente lontano da noi”.
Per Castellano l’accordo è “un formidabile strumento per favorire il rapporto tra il carcere e la città”. “I detenuti – aggiunge – offrono le proprie competenze al Museo e beneficiano nel contempo della relazione con il mondo della cultura, aprono la loro mente ad altri scenari, a volte sconosciuti.
Ringrazio il Mann e il direttore Giulierini per la lungimiranza e la visione che hanno portato alla sottoscrizione dell’accordo e auspico che si traduca in concrete azioni di rilievo per la comunità dei cittadini, liberi e reclusi”.
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