Minacce sul web: anche lo chef Rubio tra denunciati da Liliana Segre. Lui, “silenzi assordanti” di Liliana Segre a proposito “dell’occupazione” della Palestina
C’è anche chef Rubio tra i 24 denunciati da Liliana Segre per gli insulti e le minacce subite online, per i messaggi di odio di natura diffamatoria, spesso di carattere antisemita e contenenti auguri di morte.
Il cuoco, per l’anagrafe Gabriele Rubini, risponde su Twitter alla senatrice a vita.
“Chiederei a Liliana Segre di denunciare i crimini della colonia d’insediamento israeliana e dell’esercito nazista che da 74 anni porta avanti la pulizia etnica del popolo nativo palestinese (semita) sarebbe incitare all’odio? I silenzi di parte sono odio, non chi resiste”, scrive, spiegando di “non aver ricevuto nulla qui a Frascati”.
Non smorza i toni, ma anzi li alza e dice: “Volevo informare la mafia sionista che mi perseguita ormai da quasi dieci anni – che qui a Frascati ancora non è arrivato nulla, quindi mi fa piacere sapere che tutti sionisti grazie alla loro rete capillare siano arrivati a saperlo prima ancora del sottoscritto che qui a Frascati ancora non è arrivato nulla, quindi mi fa piacere sapere che tutti sionisti grazie alla loro rete capillare siano arrivati a saperlo prima ancora del sottoscritto”.
Già nell’aprile scorso, il conduttore della trasmissione Unti e Bisunti aveva attaccato Segre, accusandola di restare in “silenzio sistematico” della senatrice “nei confronti della pulizia etnica che il popolo palestinese sta subendo”.
Liliana Segre, 92 anni, sopravvissuta all’Olocausto, ha formalizzato nella serata di ieri la denuncia nei confronti di 24 persone per le minacce e gli insulti che riceve online. Fra i denunciati, vi sono o vax, simpatizzanti filorussi, antisemiti.
Più volte bersaglio di messaggi di odio online, Segre aveva annunciato la propria intenzione di denunciare lo scorso 9 novembre. Intervenendo al Forum nazionale delle donne ebree in Italia, organizzato da Adei a Palazzo Marino, aveva spiegato di aver ricevuto “una maledizione così forte” da averla spinta a prendere la decisione di denunciare.
“La vita mi ha insegnato a essere libera e senza paura, nonostante io sia la più vecchia d’Europa, obbligata alla scorta per tutti gli insulti, gli improperi e le minacce di morte che mi vengono fatte”.
Qualche giorno più tardi, Segre, al memoriale della Shoah, a Milano, aveva avuto parole amare per la sua condizione di donna costretta a vicere sotto scorta: “Sono la più vecchia in Europa, a 92 anni, che per l’odio antisemita ancora ho bisogno di essere protetta. Questo credo sia una grande vergogna del mondo che mi circonda”.
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