Covid, gli ospedali di Napoli pronti a riaprire nuovi posti letto. Ordinanza dell’Asl Napoli 1 che prevede anche controlli in aeroporto
“E’ partita la somministrazione dei nuovi antivirali nei primi giorni per chi prende il covid e stiamo preparando gli ospedali a riaprire posti letto covid, se servirà”.
Così Antonio Postiglione, direttore generale per il coordinamento del Sistema Sanitario regionale in Campania, spiega il lavoro ripartito “per precauzione” nei giorni in cui la nuova esplosione del contagio in Cina riaccende qualche preoccupazione.
La sanità regionale, in Campania, si organizza: “In questi giorni – spiega Postiglione – abbiamo preparato un sistema di riapertura di posti letto covid negli ospedali. Non ci servono oggi, ma vogliamo che tutti i nosocomi, in particolare a Napoli e in Provincia, siano pronti se dovesse aumentare il contagio”.
La strategia è stata definita nei giorni scorsi in una riunione delle direzioni Asl e degli ospedali cui ha partecipato anche il governatore De Luca. Per ora è partita l’ordinanza che dispone la collaborazione dell’Asl Na 1 con gli uffici di sanità di frontiera per i tamponi all’aeroporto di Capodichino “e stiamo promuovendo alle Asl – spiega Postiglione – i nuovi antivirali, che impediscono l’ospedalizzazione del paziente se presi nei primi giorni”.
“Allo stato – aggiunge – non viviamo una sofferenza, ma si registra qualche ulteriore ricovero con mezzi propri al Cardarelli. Per questo è stata emanata la direttiva con invito alle direzioni strategiche di Napoli e provincia di evitare ingolfamenti del pronto soccorso del Cardarelli e di ripristinare qualche posto letto che consenta al grande ospedale partenopeo di trasferire alcuni malati covid senza forti complicanze, persone positive che abbiano già altre patologie o sono anziane e hanno bisogno di osservazione.
Si è rafforzato quindi un contatto diretto con il Cardarelli e il Cotugno. Ma è una misura di natura precauzionale”, conclude Postiglione.
Quindi anche a Napoli, come nel resto d’Italia, controlli in aeroporto per chi arriva dalla Cina attraverso scali nazionali e internazionali (non ci sono voli diretti): a supportare l’Usmaf, l’Ufficio di sanità marittima, aerea e di frontiera, a Capodichino è in campo l’Asl Napoli 1. Oggi sono stati effettuati due tamponi, entrambi negativi.
“In caso di positività attuiamo le misure vigenti: paziente in isolamento fiduciario e tampone molecolare. Se ci sono estremi di ricovero il paziente verrà portato in ospedale”, ha detto ancora Antonio Postiglione.
“In caso di peggioramento della situazione, eventualità che al momento sembra lontana, consideriamo anche di riaprire la struttura dell’Ospedale del Mare, già usata nel periodo duro della pandemia. Lavoriamo a fisarmonica, strutture pronte se serve, ma è solo precauzione”.
L’Asl, che ha emesso una specifica ordinanza con le procedure da seguire, raccomanda anche ai cittadini di indossare le mascherine in aeroporto. Riguardo al supporto all’Usmaf, questo prevede l’eventuale fornitura di tamponi del tipo antigenico o molecolare, di dispositivi di protezione individuale e, se necessario, l’integrazione di personale medico e infermieristico.
Previsto anche il ritiro dei tamponi molecolari in aeroporto e il trasporto presso un laboratorio convenzionato che assicurerà l’esito entro 4 ore. In caso di necessità è pronto il servizio 118 che assicurerà, su diretta chiamata dell’Usmaf e se le condizioni del paziente fossero sintomatiche e tali da richiedere ricovero immediato, il trasporto negli ospedali.
Intanto la Campania sta lavorando per somministrare a una platea più ampia la quarta dose del vaccino: “stanno proseguendo gli inviti – spiega Postiglione – soprattutto per le categorie fragili, vista la concomitanza di questa influenza che ha effetti abbastanza seri. Stiamo invitando i dipartimenti di prevenzione a potenziare le attività della quarta dose ma resta una vaccinazione volontaria”.
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