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Camorra, clan Gionta: chiesti 250 anni di carcere

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Sistema Gionta a Torre Annunziata la Dda di Napoli chiede oltre 250 anni di carcere per il boss Valentino Gionta e tutti i vertici del clan tra cui figlia, genero e nipote.

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“Solo” 18 anni di carcere per il boss Valentino Gionta detenuto al 41 bis nel carcere di Sassari, pene maggiori invece richieste per Giuseppe Carpentieri, suo genero, (20 anni) rimasto ferito in un agguato mentre prendeva il sole sul terrazzo di casa. Era lui secondo la Dda a comandare il clan e a controllare il traffico di droga e il giro delle estorsioni a Torre Annunziata. Per la moglie, Teresa Gionta, figlia del boss invece la richiesta è stata di 15 anni di carcere.

Venti anni di carcere per i fedelissimo Alfredo Della Grotta e Salvatore Palumbo,  così come per Luca Cherillo, ritenuto ai vertici del nuovo clan del Quarto Sistema, composto da giovanissimi fuoriusciti dai Gionta e che da alcuni anni hanno iniziato una sorta di faida interna. Mentre suo fratello Pasquale Cherillo – come riporta Il Mattino- ha chiesto di essere giudicato con rito ordinario insieme a Raffaele Della Grotta.
Diciotto anni di carcere la richiesta anche per un altro Valentino Gionta, il 39enne figlio di Ernesto, fratello del capoclan.

Quindici anni di carcere invece per Ciro Coppola (figlio dell’ergastolano Giuseppe)  e per Angelo Palumbo. Mentre per Antonio Cirillo, già a processo perché accusato di essere l’autore materiale dell’omicidio di Maurizio Cerrato, ucciso per un parcheggio,  la pena richiesta è di dodici anni di reclusione, come per Antonio Palumbo, Salvatore Agnello Palumbo, Michele Guarro (anche lui ferito in un agguato poche settimane prima dell’arresto) e Immacolata Salvatore, moglie di Pasquale Gionta. Chiesti infine dieci anni di carcere, infine, per Michele Colonia (rampollo del clan Gallo-Cavalieri) e Luigi Esposito.


Articolo pubblicato il giorno 1 Dicembre 2022 - 06:44


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