Ancora una brillante operazione di polizia giudiziaria, portata al termine dal personale di Polizia Penitenziaria del Carcere di Secondigliano.
Stamane, a seguito di meticolosa attività di indagine, nel corso di alcune perquisizioni, sono stati rinvenuti uno smartphone android e un panetto di hashish in quantità tali da presupporne la distribuzione nelle sezioni detentive.
Il tutto era ben occultato all’interno di un ventilatore in uso ad una camera detentiva del reparto Alta Sicurezza. Inoltre, in un’altra camera detentiva sono stati rinvenuti altri due microtelefoni cellulari, abilmente occultati con le medesime modalità
.
L’operazione, diretta dal Comandante di Reparto, Dirigente di Polizia Penitenziaria dott. Gianluca Colella, e coordinata dai commissari Domenico Manzi e Raffaele Cristofaro, ha così sventato l’ennesimo tentativo, sempre più frequente negli istituti penitenziari, di spaccio e distribuzione di sostanza stupefacente e telefoni cellulari.
Le operazioni infatti rientrano nella più ampia attività di prevenzione e contrasto al mercato clandestino di droga e telefonini all’interno del carcere partenopeo. Solo alcuni giorni fa erano stati rinvenuti telefoni, hashish e cocaina in un altro reparto detentivo.
È evidente che il materiale rinvenuto e posto sotto sequestro, qualora sfuggito all’occhio vigile della Polizia Penitenziaria, avrebbe alimentato il traffico di sostanze stupefacenti intramurali, consentendo, inoltre, alla popolazione detenuta la possibilità fraudolenta di mettersi in contatto con l’esterno.
Ancora una volta grazie all’acume e alla professionalità della Polizia Penitenziaria del carcere di Secondigliano si è potuto dare un altro colpo all’illegalità, arginando i flussi di alimentazione di attività illecite all’interno del carcere.
Le Organizzazioni sindacali. Si.N.A.P.Pe e FNS CISL nel complimentarsi con il personale di Polizia Penitenziaria artefice dell’operazione, auspicano che l’Amministrazione Penitenziaria dia un formale riconoscimento a tutti i poliziotti che quotidianamente si sacrificano con alto senso del dovere e indiscusse capacità, nonostante le innumerevoli difficoltà, garantendo l’ordine e la sicurezza all’interno degli istituti penitenziari affinché il rispetto delle norme prevalga sui tentativi di sopraffazione della criminalità organizzata.
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