Ritrovato un sonetto di Tasso, da oggi alla Biblioteca Nazionale di Napoli. Il manoscritto, una vera rarità, indirizzato “Al Sig. Don Vincenzo Caracciolo”, permette di individuare con certezza il destinatario del componimento.
Un prezioso cofanetto in marocchino rosso decorato contenente un sonetto autografo di Torquato Tasso (1544-1595), da poco ritrovato, arricchisce da oggi la già notevole raccolta dell’autore del capolavoro “Gerusalemme liberata” della Biblioteca Nazionale di Napoli.
Il manoscritto, una vera rarità, indirizzato “Al Sig. Don Vincenzo Caracciolo”, permette di individuare con certezza il destinatario del componimento, ancora tra parentesi quadre nell’edizione critica; inoltre lo scritto testimonia il difficile rapporto tra i due personaggi.
Il sonetto è accompagnato da un trittico di tre lettere autografe di Alfonso d’Este, Duca di Ferrara, con stampe, indirizzate al Tasso e di Leonora d’Este, la nobildonna, della quale il poeta sarebbe stato innamorato. Il sonetto autografo di Torquato Tasso, di cui si erano perse le tracce, è tornato alla luce di recente ed è stato proposto all’asta dalla casa Finarte a Roma nel giugno scorso e ceduto in acquisto alla Biblioteca Nazionale di Napoli solo dopo una lunga contrattazione. La consegna ufficiale alla Biblioteca Nazionale è avvenuta oggi, lunedì 21 novembre.
“Si tratta di un’acquisizione sul mercato antiquario di particolare importanza”, ha commentato Maria Iannotti, direttrice della Biblioteca Nazionale di Napoi.
L’autografo ritrovato di Tasso dal titolo “Onor di tomba e di dorati marmi” è il sonetto n.1491 delle “Rime”, datato 1590, che è stato tramandato da diversi testimoni, ma che risulta sconosciuto nella presente versione autografa. Indirizzato a Vincenzo Caracciolo, venne originariamente spedito da Tasso insieme ad un altro sonetto, ma le liriche non giunsero mai al destinatario, come si ricava da una lettera del 12 novembre 1590 dove il poeta afferma di esser “stato defraudato” delle due liriche.
Il sonetto acquistato dalla Biblioteca è proprio quello che doveva accompagnare la missiva del 28 settembre 1590. “La Biblioteca Nazionale di Napoli – ha spiegato la direttrice Maria Iannotti – ha sempre mantenuto un forte legame con il Tasso a cui nel 1996, in occasione del IV centenario della morte, ha dedicato un’ampia mostra documentaria e bibliografica di autografi e delle rilevanti edizioni a stampa che possediamo. Si ringrazia la Direzione Generale Biblioteche e Diritto d’Autore del Ministero della cultura che con il suo intervento ha permesso l’acquisizione del sonetto tassiano proposto in vendita dalla casa d’aste Finarte Auctions di Roma ed ha voluto destinarlo alla nostra Biblioteca.
E’ doveroso segnalare la competenza e professionalità della Finarte Auctions, in particolare del dottore Fabio Massimo Bertolo, che ci ha assistito permettendo che la trattativa andasse a buon fine”. La Biblioteca Nazionale di Napoli è già depositaria di un importante nucleo di manoscritti tassiani tra questi il preziosissimo ‘Ms. ex Vind Lat 72 Philologi. Poeta Tasso Gerusalem[me] Conquistata’, interamente scritto a Napoli dove il poeta visse dal 1588 al 1594. Tra le lettere autografe va ricordato l’ultimo acquisto in antiquariato del 2020, il ‘Ms 13 B38’: si tratta della lettera datata 14 aprile 1585, “Da le mie stanze di Ferrara”, scritta per il suo amico e futuro cardinale Scipione Gonzaga, nella quale polemizzava verso il giudizio negativo dell’Accademia della Crusca nei confronti del lessico e dello stile del suo Goffredo, la prima stesura della “Gerusalemme liberata”.
La raccolta della Biblioteca Nazionale di Napoli si completa di notevoli edizioni a stampa delle opere di Torquato Tasso.
Articolo pubblicato il giorno 21 Novembre 2022 - 18:50