Sono quattordici le persone raggiunte questa mattina da un avviso di conclusione indagini con conseguente provvedimento di iscrizione nel registro degli indagati nell’ambito di un’inchiesta relativa ad un appalto per la raccolta dei rifiuti a Torre del Greco.
Tra queste, figura anche il sindaco della città vesuviana, Giovanni Palomba, che risulta indagato per turbativa d’asta in merito al conferimento dell’incarico di occuparsi dell’igiene urbana alla ditta Buttol per sostituire nei primi mesi del 2019 il consorzio Gema, all’epoca dei fatti al centro di polemiche e proteste a causa dei disservizi relativi proprio al recupero delle frazioni differenziate negli eco-punti presenti in vari quartieri.
A notificare i provvedimenti sono stati i carabinieri della locale compagnia, che hanno eseguito un’ordinanza della Procura della Repubblica di Torre Annunziata. Oltre al sindaco, risultano indagati altri cinque tra dirigenti ed ex dirigenti della quarta città della Campania: si tratta dell’attuale responsabile del settore Claudia Sacco, del suo predecessore Ernesto Merlino, dell’ex avvocato capo Antonluigi Iacomino, dell’altro ex dirigente Generoso Serpico e dell’attuale dirigente ai Lavori pubblici Giuseppe D’Angelo.
Raggiunti dall’avviso di conclusione indagini anche il segretario generale Pasquale Incarnato, altri tre dipendenti del settore Nu del Comune e soggetti direttamente impegnati in ruoli ritenuti chiave con la Buttol all’epoca dei fatti contestati. Tra i reati ipotizzati dagli inquirenti ci sono anche quelli di abuso d’ufficio e falso.
Per la città di Torre del Greco non è questa la prima inchiesta inerente il settore rifiuti che coinvolge rappresentanti dell’amministrazione comunale: già nel 2017 l’allora sindaco dimissionario Ciro Borriello fu arrestato con l’accusa di avere intascato mazzette proprio per favorire la ditta che fino a pochi mesi prima si era occupata della raccolta della spazzatura in città.
Articolo pubblicato il giorno 15 Novembre 2022 - 20:39