Quando hanno compreso che la societa’ che gestivano, una impresa di cristalleria che opera in tutta Italia e anche in Europa, stava per fallire, hanno iniziato a ‘svuotarla’.
Nulla che potesse avere valore non era piu’ presente nella societa’ che vantava debito con lo Stato per 14 milioni. Oggi i militari del comando provinciale della Guardia di Finanza di Napoli hanno eseguito misure cautelari personali e reali, emessa dal Tribunale di Nola, nei confronti di tre persone fisiche e di una societa’ di capitali, per i reati di bancarotta fraudolenta, sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte e autoriciclaggio, e il sequestro di 2,6 milioni.
Le indagini hanno avuto origine da accertamenti svolti nei confronti della societa’; l’impresa era inserita in un meccanismo fraudolento con l’utilizzo di crediti fittizi e il ricorso a indebite compensazioni. Uno degli indagati, l’amministratore di fatto della societa’, avrebbe realizzato un graduale prosciugamento delle risorse societarie, in una fase in cui lo stato di insolvenza si era gia’ manifestato, trasferendole a un altro soggetto economico con la stessa attivita’ e riconducibile a un suo parente stretto, anch’egli indagato.
Dipendenti, beni strumentali, rimanenze di magazzino e merci per oltre 7 milioni di euro, sono stati trasferiti dall’una all’altra societa’, a fronte di pagamenti solo parziali, impedendo di fatto di saldare i creditori della prima, tra cui il Fisco, ma continuando l’attivita’ commerciale sotto altro nome. I 3 indagati non potranno esercitare l’attivita’ d’impresa e di assumere uffici direttivi all’interno di persone giuridiche e imprese per la durata di un anno.
Articolo pubblicato il giorno 3 Novembre 2022 - 20:30