Napoli, 400mila visitatori al Museo archeologico da gennaio a novembre: è raccontato nelle trecentocinquanta pagine del rapporto annuale.
Il 2021 del Museo Archeologico di Napoli è raccontato nelle trecentocinquanta pagine del rapporto annuale: una pubblicazione periodica, che sancisce l’innovativo patto di trasparenza stabilito, sin dal 2016, dal Museo Archeologico Nazionale di Napoli con il proprio pubblico.
Progettato dal Direttore Paolo Giulierini, curato da Ludovico Solima (professore ordinario presso l’Università della Campania “Luigi Vanvitelli”) e redatto da Amelia Menna (Ufficio Scientifico Mann), Elisa Napolitano (Servizi Educativi Mann) e Pasquale Sasso (Università della Campania “Luigi Vanvitelli”), il rapporto annuale 2021 scolpisce alcuni dati di passaggio, significativi alla luce della crisi pandemica del 2020: 235 giorni di apertura al netto delle fasi di lockdown, 195mila ingressi (+51.27% rispetto all’anno precedente), 3.322 abbonamenti annuali venduti, 21 esposizioni al Mann, 639 prestiti per 14 mostre all’estero e 12 in Italia, un incremento tangibile dei seguaci sui social (69mila per Facebook, 83mila per Instagram e 11mila per Twitter).
Anno di rodaggio, dunque, premessa necessaria per il rinnovato desiderio di cultura che ha caratterizzato il 2022: ad oggi, dal 1° gennaio a inizio novembre, le presenze al Museo sono state circa 400mila, segnando già un raddoppio rispetto al 2021. “Presentiamo anche quest’anno la programmazione per le prossime festività, con la grande mostra sui Bizantini fortemente sostenuta dalla Regione Campania e la significativa riapertura del terzo giardino storico, rinnovando il patto di trasparenza con i cittadini.
Lo facciamo con il ‘Rapporto annuale’ sulle attività svolte lo scorso anno, il secondo della pandemia, in raccordo con il Piano Strategico 20-23. Nonostante l’importante ripresa dei flussi turistici degli ultimi mesi, prima l’emergenza Covid, poi la crisi internazionale per la guerra in Ucraina, hanno avuto ed hanno ancora innegabili riflessi sulla tabella di marcia pianificata sin dal 2016. Le difficoltà, che ci auguriamo alle spalle, hanno reso però ancora più forte e unita la nostra squadra, e un sentito ringraziamento va al Consiglio scientifico, al CdA del Museo e all’Advisory board, oltre che naturalmente a tutti i dipendenti: basti ricordare i restauri e le ricerche che coinvolgono l’immenso patrimonio dei depositi, oggi sempre più fruibile, le nuove sezioni e le tante mostre, la presenza costante del ‘Mann per la città’, la crescita della sua rete in Italia e nel mondo.
E mai si è fermata, come puntualmente rendicontiamo, la complessa attività amministrativa e quindi la corretta spesa dei finanziamenti tra i quali quelli per la digitalizzazione, il medagliere, la sezione tecnologica, così come i cantieri finanziati dal MiC per l’operazione ‘Mann at work’ che porterà il museo nel 2023 ad essere mai così grande negli spazi e ricco nelle esposizioni.
A cominciare dalla riapertura a febbraio delle sale nell’ala occidentale che ospiteranno la grandiosa Campania Romana”, commenta il Direttore del Mann, Paolo Giulierini. Aggiunge Ludovico Solima: “Il sesto rapporto annuale di attività realizzato dal Mann, a partire dal 2016, testimonia la volontà del Direttore, Paolo Giulierini, di proseguire sulla strada della trasparenza, restituendo un quadro nitido e dettagliato delle attività svolte e dei risultati ottenuti nel corso del 2021. Questa del MANN è senza dubbio una ‘buona pratica’ che spero possa essere quanto prima replicata da tutti i musei italiani, sia pubblici che privati”.
Articolo pubblicato il giorno 9 Novembre 2022 - 17:05