Addio a Renato Balestra, decano dei couturier dell’alta moda romana. Aveva 98 anni. Si è spento questa sera in una clinica romana, dopo un breve ricovero.
A darne notizia l’ufficio stampa e le figlie, Federica e Fabiana. Saranno loro assieme alla nipote Sofia a gestire il marchio e l’atelier di piazza Barberini a Roma. Nato nel 1924 a Triste, ma radicatosi nella Città Eterna, a Balestra spetta il merito di aver mantenuto viva la tradizione dell’alta sartoria a Roma, anche in decenni in cui la haute couture sembrava essere sparita dalla capitale, risucchiata dal pret a porter e dalla fast fashion.
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Negli anni Novanta Balestra continuava tenacemente a sfilare a Roma due volte l’anno, con classiche collezioni colossal per la quantità di capi, che arrivavano anche a 90/100 outfit. Balestra è stato in quel periodo l’ambasciatore dell’alta moda italiana al mondo, con viaggi, presentazioni, mostre, sfilate, in tutti i continenti. Fino a guadagnarsi l’appellativo di globetrotter della moda. Dal punto di vista dello stile, preferiva l’eleganza classica, le costruzioni sartoriali donanti per la silhouette femminile e i ricami dosati.
Amava così tanto il color fiordaliso (“sta bene a bionde e more” diceva) da eleggerlo suo colore preferito e da inserirlo in ogni sfilata, ribattezzandolo Blu Balestra. Nato in una famiglia di architetti e ingegneri, anche lui laureato in ingegneria, Renato Balestra aveva però debuttato nell’alta moda negli anni Cinquanta, dove raccontava come un vezzo, di essere approdato “per caso”.
“Avevo disegnato un abito per scommessa con alcuni amici – amava ricordare – e il bozzetto venne spedito a mia insaputa a Milano per un concorso. Quel disegno ebbe un successo incredibile, tanto che venni invitato a collaborare per una collezione di alta moda che avrebbe sfilato a Firenze”.
Fu così che l’apprendistato di Balestra avvenne nelle più importanti sartorie italiane dell’epoca, tutte a Roma: Veneziani, Sorelle Fontana e Schuberth. E fu nella capitale che Balestra decise di aprire il suo atelier negli anni Sessanta. La prima sartoria era in via Sistina, dove rimase per decenni.
Poi si trasferì in via Boncompagni. Ma dopo qualche anno stabilì il suo quartier generale in un prestigioso villino in via Cola di Rienzo. Negli ultimi anni l’atelier è stato trasferito a piazza Barberini, dove lavorano Federica, Fabiana e l’amata nipote Sofia. Da due stagioni si è aggiunta anche una linea di pret a porter che viene presentata a Milano Donna. Molto le amicizie con personaggi del jet set internazionale e del mondo dello spettacolo da Natalie Wood a Linda Christian, da Liz Taylor a Claudia Cardinale, da Candice Bergen e Cyd Charisse.
Tra le sue clienti, figuravano infatti regine, principesse. Anche per le sue frequentazioni Balestra era infatti diventato un personaggio televisivo. A partire dal 2001 aveva partecipato allo show “Chiambretti C’è” su Rai2, collegandosi da casa sua, a cena con i suoi ospiti celebri. Nel 2010 era nel cast del programma Cuore di mamma, sempre su Rai2. Più tardi aveva preso parte come inviato speciale a “I Raccomandati” in onda su Rai1.
Al cinema ha interpretato sé stesso in un cameo nel cine-panettone di Vanzina Vacanze di Natale a Cortina. ; Nel corso della sua attività Balestra ha ricevuto molti premi e ha disegnato i costumi per varie opere liriche collaborando con il Teatro dell’Opera di Belgrado per i costumi de La Cenerentola di Rossini, con il Teatro Verdi di Trieste dove ha firmato i costumi per Il Cavaliere della Rosa di Strauss, ha disegnato anche i costumi per il musical Cinderella prodotto dalla Broadway-Asia Entertainment con un tour mondiale che ha toccato le maggiori città asiatiche fino ad arrivare in Usa.
Nella primavera del 2011 ha inaugurato la Mostra “Fashion is culture”, nell’Istituto Italiano di Cultura a Los Angeles, dove il percorso tracciava le tappe fondamentali della sua prestigiosa carriera attraverso 150 disegni e bozzetti. Nel maggio 2019 la mostra antologica nella Certosa Museo di San Martino a Napoli, con oltre 250 tra abiti e bozzetti. I funerali si terranno martedì 29 novembre alle ore 12 nella Chiesa di Santa Maria del Popolo a Roma.
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