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Il vescovo di Nola esprime ‘sofferenza’ per i lavoratori Dema

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Il vescovo di Nola esprime ‘sofferenza’ per i lavoratori Dema. Gli operai temono per il loro futuro occupazionale in assenza piani rilancio

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Il vescovo di Nola, Francesco Marino, ha espresso la propria ”sofferenza” per il dramma degli operai dello stabilimento aeronautico e aerospaziale Dema Spa di Somma Vesuviana, che temono il licenziamento o la chiusura della fabbrica alla luce delle difficoltà dell’azienda.

I lavoratori, che da mesi lottano per vedere loro riconosciuti gli stipendi pregressi, si sono rivolti al presule che, in una nota, ha sottolineato l’impegno della Chiesa di Nola a seguire la vicenda e a ”favorire il dialogo con il nuovo management dello stabilimento, i sindacati e le istituzioni preposte”.

Gli operai attendono un piano di rilancio da parte dei vertici aziendali, dopo la perdita di alcune commesse che metterebbe a rischio il futuro occupazionale dei lavoratori. ”Sia accolta l’istanza dei lavoratori per garantire alla persona l’esercizio del proprio lavoro con dignità e giustizia – ha scritto il vescovo – le conseguenze di un licenziamento si ripercuotono sulla persona, sulle famiglie e sull’intera società civile.

La Chiesa locale ha a cuore le sorti di tanti padri e madri di famiglia che vedono minacciato il loro futuro e quello dei propri figli. Sebbene il Vescovo non possa fornire un supporto tecnico né politico, come Pastore ha a cuore la sofferenza di questi lavoratori e delle loro famiglie e offre la sua disponibilità ad aprire nuovi tavoli di confronto”.

Monsignor Marino, inoltre, ha affermato che è necessario “stringere alleanze per il bene di tutti”, in quanto la chiusura o il ridimensionamento delle aziende del territorio metterebbero a rischio ”l’intera rete produttiva ed economica”.

“Non siamo solo numeri – ha aggiunto – siamo persone e nel cuore di ogni lavoratore si custodiscono sogni, prospettive, sofferenze e vocazione appassionata al proprio lavoro. Il lavoro è un’urgenza, non possiamo né dobbiamo nasconderlo. Tutti i soggetti coinvolti siano responsabili – ha concluso – si aprano al dialogo: siamo chiamati a cercare rette soluzioni per arginare questa piaga”.


Articolo pubblicato il giorno 16 Novembre 2022 - 13:30


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