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Frana Casamicciola, aperta un’inchiesta. In salvo la 93enne. Il racconto della famiglia sul baratro

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Droni e carabinieri forestali sono in azione a Ischia non solo per la ricerca dei dispersi, ma anche per attività di ricerca e repertamento di materiale che sarà vagliato dalla magistratura.

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La procura di Napoli, infatti, come avviene di norma in casi del genere, ha aperto un fascicolo d’inchiesta sulla frana di Casamicciola che ha provocato morti e ingenti danni materiali. L’ipotesi di reato è quella di disastro colposo, ma ancora non c’è alcun nome iscritto nel registro degli indagati.

In salvo 93enne e famiglia, ancora persone 20 isolate

Il fango inizia a seccarsi e quando vigili del fuoco e protezione civile si muovono, non affondano piu’, e possono procedere piu’ spediti tra i residui della frana di ieri all’alba a Casamicciola Terme, sull’isola di Ischia.

Cosi’, dopo oltre 32 ore di attesa, e’ stata soccorsa una donna di 93 anni che era isolata nella sua abitazione in via Celario, e che aveva bisogno di medicine. Le squadre di soccorso si sono fatte largo tra detriti e massi, una catena di uomini legati tra loro e in sicurezza, per evitare incidenti.

In salvo anche tre componenti di una famiglia che viveva non molto distante dall’abitazione dell’anziana, pure bloccata a causa del fango che ha precluso tutte le vie di fuga. Sono ancora cinque i nuclei familiari che non sono stati messi in sicurezza, nonostante il lavoro dei soccorritori. Si tratta di circa 20 persone tra adulti e bambini, tutti localizzati in abitazioni di via Pera di Basso che ancora non dispongono di acqua corrente ed elettricita’.

Frana Casamicciola: ‘La nostra casa sul baratro, atteso soccorsi’

“I soccorsi non arrivavano e siamo rimasti fuori nel viale, dove con la mia famiglia avevamo deciso di rimanere dopo essere usciti di corsa da casa. Eravamo sotto la pioggia tutti e cinque, stretti, e lì siamo rimasti per un paio d’ore, perché per i soccorritori era difficile raggiungerci: davanti a noi c’era il baratro, era venuto tutto giù, sembrava di essere in un film, surreale”.

E’ il racconto di Enzo Botta, l’uomo che abita con la sua famiglia, la moglie e tre figli tra cui uno di 12 anni, nella villa bianca pericolante diventata il simbolo della tragedia di Casamicciola.


Articolo pubblicato il giorno 27 Novembre 2022 - 17:51


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