Dal barocco al jazz…reload: la Volpe e Luca feat. Anna Corvino in concerto. Sabato 19 novembre alle ore 18,30 alla Casa del Mandolino Napoletano – Piazzetta Museo Filangieri, 247 Napoli
Nell’accogliente atmosfera della Casa del Mandolino Napoletano, il duo La Volpe e Luca, Luca Petrosino (mandolino e mandola) e Gianmarco Volpe (chitarra classica e acustica),
torna per un serata di Musica entusiasmante, che vi coinvolgerà e vi farà viaggiare.
Attraverseremo, infatti, i Continenti, percorreremo epoche, culture, storie, generi musicali, grazie un repertorio di brani che si snoda lungo più di quattro secoli, intrecci, contaminazioni, a dimostrazione della totale versatilità del mandolino napoletano.
Ospite del concerto la cantante Anna Corvino, soprano, la cui voce segnerà il passaggio da un’epoca all’altra.
Note
“La storia del mandolino classico – strumento italiano per eccellenza – si snoda lungo più di quattro secoli e s’intreccia con tutti i generi, dalla canzone all’opera, potendo contare su un repertorio quasi illimitato. In virtù della sua ampia estensione praticamente ogni tipo di melodia può essere composta, adattata e trascritta per questo strumento. Da Vivaldi (Concerto per mandolino e orchestra) a Beethoven (2 Sonatine Adagio e Andante con variazioni per mandolino e pianoforte), passando per Mozart – che fa intonare a Don Giovanni la propria serenata alla cameriera di Donna Elvira, fino a Mahler (Sinfonia n. 7 e Das Lied von der Erde) e Stravinskij – che lo inserisce nell’organico orchestrale per il balletto Agon coreografato da Balanchine – moltissimi compositori si sono serviti del timbro delicato, espressivo e cantabile del mandolino, della sua sonorità dolce e argentina, come pure del caratteristico effetto del tremolo che con esso si riesce a realizzare.
Questa premessa serve per mettere a fuoco l’idea che guida il lavoro di La Volpe e Luca, duo composto da Luca Petrosino (mandolino e mandola) e Gianmarco Volpe (chitarra classica e acustica): mostrare cioè l’incredibile versatilità del mandolino attraverso brani che si irraggiano lungo tutta la storia della musica occidentale fino a esondare in altre geografie, che sono poi quelle raggiunte da italiani e portoghesi durante i movimenti migratori tra la fine del XIX e il primo quarto del XX secolo. Dalle confluenze e rimodulazioni di stili nascono nuovi stili e anche nuove possibilità espressive.
A partire dai primi del ’900 il crescente intreccio tra culture è il segnale di partenza di un’era di “contaminazioni” che vede il mandolino ritagliarsi un ruolo centrale. Il mandolino dal Barocco al Jazz non avendo presunzione di completezza, può essere considerato un compendio di letteratura musicale comparata. Ed è molto di più! È un attraversamento di mondi e al tempo stesso un tributo ai tratti unitari che ricorrono nelle differenze.”
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