Casamicciola, Manfredi: “La manutenzione non porta voti né titoloni”. La polemica del sindaco di Napoli: “Al Sud i fondi non ci sono”.
“Stavolta non possiamo dimenticare, dopo il cordoglio e le dirette. Anche perché più andremo avanti, più questi fenomeni si ripeteranno.
Mettiamocelo in testa: lo Stato deve cambiare rotta. Parliamo di terreni piroclastici, di origine vulcanica, situati sopra agli strati rocciosi. Quando cadono piogge così intense, aggravate dai cambi climatici, si innescano le colate rapide: micidiali.
Perché sono veloci come l’acqua, ma dense come il terreno. Distruttrici. Un cittadino magari si preoccupa dell’auto trascinata via e scende in strada: no. Quelle portano via tutto”.
Lo ha affermato Gaetano Manfredi, sindaco di Napoli in un’intervista al quotidiano ‘La Repubblica’. “Il problema è che noi sappiamo tutto. Ma servono tre azioni. La prima: più interventi strutturali contro il dissesto idrogeologico.
Ma è la seconda, paradossalmente, la più importante: la manutenzione, che deve essere continua, di queste opere. – ha aggiunto Manfredi – Un’attenzione che costa molto, che non paga in termini di consenso, non assicura titoloni. In più: tanti enti locali non hanno assolutamente i fondi per ripulire quella vasca, quel canale. In tanti nostri territori non c’è neanche il personale adeguato.
Sappiamo in quali condizioni economiche si trovino molti Comuni del Sud, magari piccoli e sotto il peso di queste caratteristiche. E poi servono norme più stringenti, e un coordinamento nazionale: agile nei tempi e serrato nel monitoraggio”.
Sulle 26mila richieste di condono in gran parte pendenti, Manfredi ha detto che “è un forte nodo, su cui bisogna avere il coraggio di intervenire. Anche il Comune di Napoli conta 40mila pratiche bloccate, i processi sono troppo lenti.
Ed è chiaro che nel limbo gli abusi si aggravano, le situazioni peggiorano. Invece, se metti un punto fermo e fai chiarezza, non si ha più interesse a tornare sotto la scure della Legge, se appunto la Legge fa il suo mestiere.
Occorre una valutazione rigorosa e non elefantiaca nei tempi: in cambio di un condono per i casi consentiti, ovvio, bisognerebbe prevedere l’obbligo della messa in sicurezza, – ha concluso Manfredi – sia dal punto di vista sismico che dal punto di vista idrogeologico.
Così si ottiene un risultato per la comunità. Stato e cittadini insieme per la sicurezza comune. Utopia? No, basta volerlo”.
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