Chiusa la sede del giudice di pace di Capri, gli avvocati isolani da oggi dovranno recarsi a Napoli per svolgere le cause ed altri adempimenti professionali. Sull’isola scoppia la polemica. Il Presidente del Tribunale di Napoli, Elisabetta Garzo ha firmato un decreto di chiusura ad horas degli uffici del giudice di pace di Capri a causa dell’inagibilità dei locali e per mancanza delle “condizioni necessarie di sicurezza, salubrità” così come è previsto dal Decreto Legge vigente n.81/08.
La decisione del magistrato di adottare la chiusura immediata dei locali che si protrarrà fino al 28 febbraio 2023 è scaturita dall’ispezione degli uffici effettuata dal responsabile del servizio Prevenzione e Protezione, l’architetto Michele Repice Lentini, che dopo aver svoltoun sopralluogo degli ambienti ha ritenuto che tutti i locali erano inagibili e mancavano dei requisiti imposti dai regolamenti.
E questo, nonostante i numerosi solleciti inviati da tempo al Comune di Capri che in questo caso non ha adottato nessun intervento così come richiesto di manutenzione necessaria a rassicurare la tutela del lavoratori e degli utenti che frequentavano o si recavano negli uffici del Giudice per espletare le attività giudiziarie.
Da qui il decreto di chiusura che cade proprio nei mesi invernali, quando professionisti, utenti e cittadini per ogni attività giudiziaria saranno costretti a recarsi a Napoli presso il Palazzo di Giustizia dove sarà allestito sino al 28 febbraio al quinto piano della torre A, all’interno della sede del Tribunale di Napoli, l’ufficio del Giudice di Pace di Capri. Il fatto ha avuto una eco particolare negli ambienti degli avvocati capresi ed anacapresi e dei loro assistiti.
Questa mattina sulla scrivania del sindaco Marino Lembo è arrivata una pesante nota a lui indirizzata a firma del presidente dell’associazione avvocati dell’isola di Capri, avvocato Mario Coppola, che ha fortemente stigmatizzato “la trascuratezza con il quale gli uffici tecnici comunali hanno dato nei confronti di un problema così importante per la vita civile dell’isola e la noncuranza alla richiesta fatta dal Tribunale che mesi or sono aveva individuato carenze negli uffici del Giudice di Pace, chiedendo contestualmente il provvedimento del Comune”.
Stessa richiesta era stata fatta dall’associazione forense di Capri per scongiurare la perdita “di tale importantissimo Presidio Giudiziario”, che era avvenuto nell’ottobre 2021 dopo lunghissime battaglie a causa dell’abolizione della Pretura di Capri. “Ora a distanza di un anno denuncia Coppola, dobbiamo assistere a questa nuova vergognosa chiusura dell’ufficio a causa dell’inabilità dei locali, per mancanza delle condizioni di sicurezza e salute.
Non so lei, ma io come caprese, cittadino, e professionista mi vergogno per tale infamia, indegna non solo di Capri, isola che meriterebbe ben altro riguardo, ma di un qualsiasi borgo dell’entroterra più degradato di qualsivoglia paese men che civile! Se come lei ha riferito la colpa è dell’ufficio lavori pubblici comunali, continua Coppola, Bene ansi Male ma lei è il capo del Governo locale ed è lei che da oltre un anno io ho implorato quotidianamente per far eseguire quei minimi lavori di manutenzione che dovevano rendere almeno dignitosi la sede e gli uffici del Giudice di Pace. Ora è il momento di decidere e di assumere le proprie responsabilità anche a livello disciplinare se ci sono colpevoli.
L’ufficio del Giudice di Pace di Capri, conclude la dura nota del presidente, va immediatamente riaperta. Capri che ha già perso la Sezione Distaccata di Tribunale, ha bisogno di questo presidio giudiziario. E soprattutto dignità ed onorabilità vanno urgentemente restituito a Capri ed alla Classe Forense, le quali stanno vivendo questo doloroso momento immeritatamente, con vergogna ed umiliazione”. Conclude con amarezza il presidente dell’associazione avvocati dell’isola di Capri.
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