Era il gruppo di Torre Annunziata che faceva capo al narcos Francesco De Simone a gestire un ingente traffico internazionale di droga per portare la cocaina dall’Olanda in tutta la provincia di Napoli.
Lui e i suoi fedelissimi Mario lovene, Sabatino Pinto, Francesco Maresca e un ricercato erano i capi dell’organizzazione smantellata ieri dalla Dda di Napoli che ha portato al blitz con 19 misure cautelari.
Ma il “sistema” si sarebbe avvalso di persone della provincia di Padova (Baggio, Galiazzo e Bagato) in grado di garantire il supporto logistico e di un intermediatore (l’albanese Dashmir Lazri) per l’acquisto della cocaina. Sono 25 le ordinanze e 19 le misure cautelari (13 in carcere, 3 agli arresti domiciliari, 3 al divieto di dimora in Campania) eseguite all’esito di un blitz dei militari del comando provinciale.
L’ordinanza del gip Lucia De Micco ha portato all’esecuzione della misura cautelare in carcere nei confronti di Vanni Bagato, Paolo Baggio, Carmine Balzano, Antonio Barlese. Alessandro Canfora, Mario Criscuolo, Francesco De Simone. Tiziano Galiazzo, Antonio lovene, Mario lovene, Vincenzo lovene, Dashmir Lazri, Francesco Maresca, Sabatino Pinto e Umberto Tozzi, mentre altri 4 risultano ricercati.
Ai domiciliari invece, sono finiti Angela Antille, Salvatore Scarpa e Rosa Volonnino. Sono tutti accusati di associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti nonché di importazione, cessione ed illecita detenzione di droga. Il divieto di dimora in Campania, infine, è stato applicato per Juan Carlos Cianci Novoa, Francesco levane e Vittorio Nappi.
Lo stupefacente sarebbe stato dapprima occultalo in doppi fondi ricavati nei veicoli utilizzati per il trasporto, per poi essere distribuito all’ingrosso attraverso una fitta rete di sodali che si sarebbero occupati, a vario titolo, delle consegne e dei trasferimenti di denaro.
Il sistema per il trasporto della droga era sempre lo stesso: auto di piccola cilindrata in affitto guidate da incensurati, uomini e donne. Ma quelle auto avevano dei doppi fondi creati da specialisti in grado di occultare all’interno anche dieci chili di droga.
Nel corso delle indagini, inoltre, sono stati sequestrati circa 121 kg di cocaina ad opera del Gico del Nucleo di Polizia Economico-finanziaria di Napoli. Il gruppo come ha raccontato il pentito Andrea Lollo, ex fedelissimo del narcos internazionale Raffaele Imperiale, era legato appunto al duo dell’ex latitante a Dubai e Bruno Carbone.
Come riporta Il Roma: “I miei rapporti con Francesco De Simone sono ripresi dopo che sono stato scarcerato a novembre 2013. Mi recai dalla moglie di Bruno Carbone,
Viola, e lei mi ha messo in contatto con Vincenzo Esposito ’o topo e sono andato in Olanda da lui per prendere accordi. Mi disse che aveva contatti con Francesco De Simone e Mario Iovine. Mi dissero che stavano caricando la droga in Olanda da Bruno Carbone”.
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