E’ sbarcato nello scalo aeroportuale Ciampino di Roma, il latitante Bruno Carbone, 45 anni, destinatario di ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del Tribunale di Napoli su richiesta della Direzione distrettuale antimafia.
Latitante dal 2003, quando era stato condannato a 20 anni di reclusione per traffico internazionale di stupefacenti lungo la rotta Spagna-Napoli-Catania, Carbone, che per anni avrebbe gestito il rapporto con i colombiani, avrebbe rifornito di droga diversi clan camorristici, dai Nuvoletta ai Ciccarelli di Parco Verde, fino ai clan del Rione Traiano.
E’ stato catturato dai carabinieri del Nucleo investigativo di Napoli all’interno dell’aeroporto internazionale della capitale emiratina e potrebbe essere estradato in Italia già oggi. Quando è stato fermato, era in possesso di un documento falso.
Carbone era amico e socio in affari con Raffale Imperiale, il noto supernarcos di Castellammare di Stabia e finanziatore degli clan degli scissionisti degli Amato Pagano nella famosa guerra di camorra contro i Di Lauro.
La latitanza per Carbone era scattata dopo la condanna a 20 anni di reclusione per traffico internazionale di stupefacenti lungo la rotta Spagna-Napoli-Catania. Fu il collaboratore di giustizia Andrea Lollo, ex broker della droga, a svelare la base olandese che Carbone avrebbe usato in una prima fase.
“La moglie di Carbone mi disse che dopo il Natale del 2014 avrei potuto raggiungere Bruno Carbone, nel suo covo in Olanda”, raccontò il pentito in una deposizione. Proprio a Dubai erano stati catturati altri due elementi di primo piano della criminalità campana: il broker della camorra Raffaele Imperiale, considerato uno tra i più importanti narcotrafficanti del mondo, divenuto noto perché in una sua villa a Napoli vennero ritrovati nascosti nel muro due dipinti di Van Gogh rubati nel 2002 ad Amsterdam, e Raffaele Mauriello, ‘o chiatto, considerato esponente di spicco della cosca Amato-Pagano.
Carbone è stato già giudicato e condannato in primo e secondo grado per i reati contestati. A prenderlo in custodia, in aeroporto, è stata la Squadra Mobile di Napoli, il Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Napoli e il G.I.C.O. della Guardia di Finanza di Napoli.
Nel contempo, nei confronti di Carbone la polizia giudiziaria ha eseguito un ordine di esecuzione per la carcerazione per una pena di 20 anni di reclusione, emesso dalla Procura Generale di Catania a seguito di sentenza passata in giudicato per il delitto di associazione finalizzata al traffico internazionale di stupefacenti, nonché un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. del Tribunale di Reggio Calabria, su richiesta della locale Procura della Repubblica – D.D.A., per associazione finalizzata al traffico internazionale di stupefacenti.
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