Arzano. Si riorganizza il clan Amato-Pagano tra scarcerati eccellenti e pezzi da 90 della mala melitese. Siglata pax mafiosa, il neonato gruppo punta tutto sull’apertura di nuove piazze di droga.
A sentir parlare molti commercianti che vogliono restare nell’anonimato, sembra di vivere nel profondo Messico dove i narcos fanno il bello e cattivo tempo. Ma invece siamo ad Arzano, paesone a nord di Napoli diventato snodo principale di tutti i clan della zona dopo la cruenta faida a suon di bombe e morti ammazzati.
I nuovi “padroni” della città forti di scarcerazioni eccellenti, possono contare su figure non di certo secondarie nel panorama locale. In giro per la città i guaglioni del clan corrono in moto per marcare il territorio, farsi vedere in giro e rendere “visiva” la loro presenza.
Dopo i 29 arresti che hanno decapitato il nucleo centrale dell’ala militare arzanese, i nuovi ras freschi di scarcerazione potendo contare su “rappresentanti” di tutto rispetto quali Giosuè Belgiorno, Salvatore Romano, Salvatore Lupoli, Antonio Alterio, Davide Pescatore e Angelo Gambino, hanno posto sotto assedio il paese.
L’allarme camorra è stato lanciato e confermato da decine di cittadini che specialmente nelle ore pomeridiane, assisterebbero all’andirivieni di moto e una fiat panda che si lanciano a folle corsa tra via, Melito, via Pecchia, via Sette Re, Piazza Cimmino e via Napoli fino alla via Galilei dove pare si sia impiantata la nuova centrale operativa.
I nuovi reggenti, almeno da quello che si racconta in giro, avrebbero sospeso momentaneamente le richiesta di pizzo in attesa di tempi migliori, cercando di far calare l’attenzione delle forze dell’ordine e puntando tutto sullo spaccio di droga per pagare le mesate e il sostentamento degli affiliati.
Sergio Coletta
(nella foto da sinistra Salvatore Romani detto sasy, Antonio Alterio detto ‘o sceriff, Salvatore Lupoli, Giovanni Belgiorno il grande, Angelo Gambino e Davide Pescatore)
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