“Quello che è successo, è successo perché Anthony picchiava mia figlia e abbiamo le prove di queste violenze e delle minacce subìte. Abbiamo sbagliato, ci dovevamo rivolgere alla giustizia dall’inizio”.
Gianluca Muro, padre di Pasquale Muro, il 20enne fermato dalla Polizia perché indiziato dell’omicidio di Antonio Artiano, è consapevole del grave gesto commesso dal figlio, tra l’altro dipendente come operatore socio sanitario presso una struttura ospedaliera.
E allora spiega a modo suo quanto accaduto: “Invece abbiamo cercato di risolvere la vicenda parlando con la famiglia del ragazzo. Voglio dire che siamo andati via dal rione solo per paura di ritorsioni e che, come abbiamo dimostrato dall’inizio di questa brutta storia, siamo stati e siamo tuttora a disposizione delle forze dell’ordine”.
Antonio Artiano, 23 anni, detto Antony, figlio di Giovanni Artiano che è ritenuto il luogotenente di Antonio Scognamillo, soprannominato “Tonino ‘o parente”, elemento di spicco della camorra del rione Traiano di Napoli, è morto mercoledì scorso nell’Ospedale del Mare a causa delle gravi ferite alla testa causate da colpi di arma da fuoco. Il ventenne sottoposto a fermo è difeso dall’avvocato Luigi Senese.
Adesso la famiglia Muro ha lasciato il quartiere “perche’ temiamo una vendetta”, ha detto ancora il padre del ragazzo arrestato. La lite è datata la sera del 9 novembre scorso. Una storia d’amore burrascosa quella tra il giovane rampollo di una famiglia legata alla camorra locale e una 18enne di Pianura. Continue liti e violenze nei confronti della ragazza.
Cosi’ dopo l’ultima feroce sfuriata, i congiunti sono andati a casa del fidanzato, Antonio Artiano, 22 anni. E, come ha ricostruito la Squadra Mobile di Napoli, Pasquale Muro, 20 anni, fratello della vittima, in compagnia del padre, era armato. Un colpo di pistola esploso durante la lite ha centrato Antonio alla testa e il figlio del boss, due giorni fa, dopo una settimana di agonia, e’ morto.
Articolo pubblicato il giorno 19 Novembre 2022 - 21:32