Spacciava in casa ma faceva anche consegne a domicilio e soprattutto utilizzava un app di messaggistica per ricevere gli ordini tutti rigorosamente con parole criptate.
Carte, caffè, bambino: dietro queste parole, apparentemente innocue, si nascondeva invece un linguaggio criptato utile per poter favorire la cessione di sostanze stupefacenti.
E così i carabinieri della sezione operativa della compagnia di Torre Annunziata, dando esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del tribunale torrese su richiesta della Procura oplontina, hanno proceduto all’arresto di una persona accusata di spaccio di droga continuato.
La vicenda ha preso il via da una perquisizione domiciliare effettuata presso l’abitazione dell’uomo, durante la quale venivano rinvenute varie sostanze stupefacenti, oltre a strumenti di pesatura e confezionamento della droga e telefoni cellulari adoperati per l’attività illecita.
Le indagini, iniziate nello scorso dicembre e proseguite per circa cinque mesi, hanno consentito di accertare l’esistenza di una piazza di spaccio di sostanze stupefacenti nel comune di Torre Annunziata, nell’ambito della quale l’indagato avrebbe ceduto marijuana e cocaina dando appuntamento agli acquirenti tramite un’applicazione di messaggistica istantanea.
Nelle comunicazioni con i clienti, provenienti da diversi comuni dell’hinterland napoletano, veniva utilizzato appunto un linguaggio criptico per trattare le cessioni, utilizzando espressioni convenzionali come ”carte, caffè, bambino”. Ulteriori riscontri sono poi venute dall’ascolto di alcuni ”acquirenti”, i quali hanno confermato le modalità delle cessioni, che sarebbero avvenute sia presso l’abitazione dell’indagato sia al domicilio degli stessi clienti.
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Con il provvedimento cautelare vengono in particolare contestati all’arrestato ventidue episodi di cessione di sostanze stupefacenti commessi nel solo mese di dicembre 2021. L’uomo è stato portato nel carcere napoletano di Poggioreale.
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