Ale si è tolto la vita lo scorso 1° settembre, ad appena 13 anni. Un suicidio improvviso, inaspettato. Eppure i segnali c’erano, ma non sono stati forse mai letti né compresi.
Lo ha rivelato nei giorni scorso Il Mattino. Alessandro aveva infatti scritto nero su bianco le sue paure in un tema scolastico, nel corso del suo secondo anno di scuole medie alla “Roncalli” di Gragnano che ha concluso a pieni voti. Una frase emblematica, visto quanto poi sarebbe successo: “Io sono vittima di episodi di bullismo”.
Il tema è stato trovato dai genitori di Alessandro Cascone il giorno dopo la visita del ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, a Gragnano. La richiesta del compito? Parlare proprio del bullismo, una riflessione chiesta dagli insegnanti a scuola. E quelle parole probabilmente non sono mai state lette, o quantomeno comprese.
E a questo punto non è escluso che lo stesso ministro invii gli ispettori nella scuola. Perchè, con molta probabilità, raccogliendo il grido contenuto nel tema, avrebbe potuto fare qualcosa.
Le indagini dei carabinieri sulla morte di Alessandro
Nel frattempo proseguono intanto le indagini dei carabinieri con l’ausilio della Procura di Torre Annunziata e di quella dei Minorenni di Napoli. Sono sei in totale le persone indagate per istigazione al suicidio, quattro delle quali minori. Altro reato contestato è quello di stalking e in questo caso di allungherebbe la lista degli indagati.
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Gli inquirenti stanno ricercando indizi nelle chat e nelle conversazioni telefoniche di Alessandro, della sua fidanzatina e di altri giovanissimi indagati.
Articolo pubblicato il giorno 9 Ottobre 2022 - 13:45