Condanna a 2 anni e 4 mesi di reclusione per Marcello Schiattarella, accusato di atti persecutori ai danni dell’attrice e influencer romana Waina Vitullo.
Il processo si è svolto con il rito abbreviato davanti al gup di Roma. L’uomo, originario della provincia di Napoli, era stato destinatario della misura del divieto di avvicinamento. Nei suoi confronti il tribunale della Capitale aggravò la misura dopo che l’allora indagata ha continuato nelle vessazioni alla donna tempestandola di messaggi minacciosi, anche di morte.
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La vittima aveva conosciuto Schiattarella nel maggio del 2021 ma la relazione era durata pochi mesi. Da quel momento il 35enne ha cominciato a prendere di mira l’attrice con atteggiamenti anche violenti.La donna, 43 anni, ex volto tv e un passato nel mondo del porno, era seguita, minacciata e tempestata di messaggi.
“Voglio ringraziare la polizia, i giudici, l’avvocato Licia d’Amico e l’associazione Bon’t Worry. Finalmente sono libera di uscire, andare al bar, da un parrucchiere, di passeggiare senza sentirmi in pericolo. Un ottimo lavoro di magistrati e polizia”, aveva detto la donna subito dopo l’arresto di Schiattarella.
Le minacce di morto e le frasi violente contro il figlio
Il pm Daniela Cento aveva raccolto la sua denuncia che ripercorreva la loro breve frequentazione: “È ossessionato da me, mi manda 600 messaggi al giorno”. Poi la situazione è andata peggiorando: minacce, insulti, inquietanti allusioni al fatto di potere arrivare a lei in qualunque momento, pesanti riferimenti al padre morto, frasi di odio anche a suo figlio. Più volte lui le ha fatto sapere di essere a Roma e di seguire i suoi spostamenti, tanto da costringerla a lasciare la sua casa al quartiere Tuscolano per trovare rifugio in una struttura protetta.
Articolo pubblicato il giorno 24 Ottobre 2022 - 16:08