Minacce al sindaco da parte del nuovo boss di Sant’Antonio Abate, lei li denuncia e li fa arrestare.
E così in manette sono finiti Luigi Verdoliva, 30enne di Sant’Antonio Abate ritenuto dall’Antimafia il nuovo boss locale, e il suo braccio Giovanni Sullo, 43enne detto “Tyson”, era lui l’esattore del pizzo del nuovo clan. Indagati, ma liberi, invece altri quattro esponenti della cosca, che sta cercando spazio nella zona in contrapposizione allo storico clan Fontanella.
L’inchiesta condotta dai carabinieri del nucleo investigativo di Torre Annunziata- come anticipa Il Mattino-che hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal gip del tribunale di Napoli su richiesta della Direzione distrettuale Antimafia (procuratrice Rosa Volpe, aggiunto Sergio Ferrigno, sostituto Giuseppe Cimmarotta).
“Il sindaco si faccia i c.. suoi, la smetta di fare il carabiniere, altrimenti può succedere qualcosa ai suoi figli”. Questo il messaggio fatto recapitare alla giovane primo cittadino abatese. Ma Ilaria Abagnale non si è scomposta più di tanto e ha denunciato facendoli arrestare.
Tutto era iniziato nei mesi scorsi quando era stato arrestato in flagranza Raffaele Cestaro, 35enne che aveva fatto irruzione in un cantiere comunale minacciando dipendenti e imprenditore. Poi sono arrivate due denunce da parte di altrettanti imprenditori, ai quali Verdoliva e i suoi uomini aveva chiesto il pizzo.
Poi la camorra locale ha alzato il tiro e c’è stato l’incendio all’interno del piazzale dell’azienda conserviera “La Rosina” dello scorso marzo, che causò danni per oltre 300mila euro a macchinari e materiale. Per questo episodio gli investigatori hanno identificato come presunto responsabile Giovanni Sullo “Tyson”.
Il sindaco: “Spero che altri imprenditore seguano il mio esempio e denuncino”
Poi le minacce al sindaco che ha così commentato al Mattino l’arresto del nuovo boss e del suo braccio destro: “Appena ho saputo che erano in pericolo i miei figli, ho capito che serviva un atto di coraggio commenta Ilaria Abagnale e che non potevo più attendere, per il bene della mia famiglia e della città. Ho denunciato e spero che la mia scelta possa essere da esempio per gli imprenditori di Sant’Antonio Abate. Solo così possiamo difendere la nostra città e garantire un futuro ai nostri figli. È chiaro che finché ci sarò io come sindaco, qui non ci sarà spazio per loro”.
Articolo pubblicato il giorno 14 Ottobre 2022 - 08:27