Quante volte l’Italia ha saltato i Mondiali di calcio?
Il mondiale in Qatar è alle porte, manca davvero poco al fischio d’inizio di questa prima edizione invernale. Fischio di inizio domenica 20 novembre con l’incontro tra Qatar ed Equador.
Grande assente, lo sappiamo, è l’Italia di Mancini, che nonostante i gol di Insigne e compagni non è riuscita a qualificarsi al mondiale 2022. I campioni d’Europa in carica hanno mancato la qualificazione per il secondo anno consecutivo dopo il 2018. Ripercorriamo la storia del mondiale per scoprire quante altre volte è successo e se siamo solo noi ad avere il record negativo di assenze.
Tra le favorite per la vittoria finale, ben quotate da tutti i migliori siti scommesse Mondiali, troviamo il Brasile insieme alla Francia, l’Argentina, l’Inghilterra e la Spagna.
L’Italia ai mondiali
Il campionato mondiale di calcio maschile è la massima competizione calcistica e la più seguita nel mondo. Organizzata dalla FIFA (Fédération Internationale de Football Association), ha visto la prima edizione nel 1930. Da allora si sono giocate 21 edizioni con cadenza quadriennale (sospesa solo in qualche edizione).
L’attuale detentrice è la Francia, vincitrice del mondiale di Russia 2018, ed il record o di vittorie è del Brasile, con 5 trofei in bacheca. Ma l’Italia non è da meno. Insieme alla Germania vanta ben 4 mondiali vinti, seguita da Argentina, Francia e Uruguay a 2. Chiudono Inghilterra e Spagna con 1 edizione ciascuna.
Questo è il secondo torneo di fila in cui non potremo cantare l’inno italiano a gran voce. Ma non è la seconda volta che l’Italia manca la competizione calcistica più importante. Nel corso della storia del mondiale è successo altre 2 volte.
Uruguay 1930
La prima assenza fu nel 1930 in Uruguay, nella prima edizione del campionato del mondo. Fu una coppa “particolare”, con tredici squadre partecipanti e solo quattro provenienti dall’Europa. Non ci furono qualificazioni, ma ogni paese affiliato alla FIFA fu invitato a partecipare.
Ebbe un grande riscontro da parte delle rappresentative Sudamericane, che vi parteciparono in sette, ma non altrettanto da quelle europee. Chi per un motivo, chi per un altro, rifiutarono la loro partecipazione. Il mondiale fu poi vinto dall’Uruguay, che si impose sull’Argentina per 4-2.
Svezia 1958
Il mondiale di Svezia ‘58 fu la seconda volta in cui l’Italia diede forfait. Questa volta però non riuscì a qualificarsi, mancando il pass nella sfida contro L’Irlanda del Nord, perdendo fuori casa per 2-1.
Fu invece l’anno della consacrazione di Pelé, che conquistò il titolo di marcatore più giovane in un mondiale ed il più giovane campione del mondo della storia. A 17 anni e 249 giorni sollevò la coppa in finale contro i padroni di casa, andando a segno ben due volte.
Le altre squadre
Ma l’Italia non è l’unica tra le big ad aver saltato qualche edizione dei mondiali. Stessa sorte è capitata quasi a tutte le rappresentative più forti.
Tralasciando la prima edizione e quella del ‘38, in cui venne colpita dalla guerra civile, la Spagna non si qualificò in 4 edizioni. Nel 1954 e 1958, poi di nuovo nel 1970 e nel 1974.
L’Inghilterra decise di non partecipare alla prima edizione del 1930 per questioni di principio, sostenendo di essere la patria del calcio, e successivamente uscì dalla FIFA, saltando le edizioni del 1934 e 1938. Rientrò nel 1956, e da allora mancò la qualificazione nel 1974 e nel 1978, e di nuovo nel 1994.
La Francia, che nel 1950 si ritirò dal mondiale per protestare contro la l’organizzazione del torneo, non si qualificò in ben 5 edizioni. Nel 1962 la prima volta, poi nel 1970 e nel 1974. Ed Anche in occasione di Italia ‘90 e USA ‘94.
L’Argentina, polemizzando sulla scelta di disputare in Francia i mondiali del 1938, decise di ritirarsi. E si ritirò anche nell’edizione del 1950. Nel 1954 invece, nel mondiale Svizzero, non partecipò. Si può dire quindi che l’unica volta in cui mancò la qualificazione fu nel 1970, in Messico, a favore del Perù.
La Germania, che fu squalificata nel 1950 poiché ritenuta insieme al Giappone la principale responsabile della guerra, poi centrò sempre la qualificazione, partecipando a tutte le edizioni fino ad oggi. L’unica altra assenza, come per altre squadre europee, fu nel 1930.
Ed arriviamo al Brasile, grande favorita di questa edizione e di quasi tutte le edizioni dei mondiali in fondo. Difficilmente, quando si parla della nazionale verdeoro, non si pensa a una probabile vittoria. Oltre alle cinque coppe in bacheca, ha collezionato 2 medaglie d’argento e 2 di bronzo. Ma il vero record, ed è l’unica a poterlo vantare, è la partecipazione a tutte le edizioni dal 1930 ad oggi.
Articolo pubblicato il giorno 17 Ottobre 2022 - 16:04