Per chi si trova ad assistere persone in età avanzata, la conoscenza delle principali patologie, come la demenza senile, e dei sintomi che esse provocano è un aspetto non trascurabile. Spesso, infatti, riconoscere per tempo le problematiche relative alla salute fisica e psicologica può aiutare a intervenire nelle fasi iniziali e a evitare l’aggravarsi dei disturbi.
Oggi, dunque, parliamo di demenza se21nile sintomi da tenere sotto controllo – specialmente dopo una certa soglia di età – e delle possibili cure volte ad alleviare le difficoltà sperimentate dal paziente, comprese le varie tipologie di assistenza specializzata, sia in forma domiciliare, sia mediante ricovero presso strutture sanitarie o case di riposo.
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Demenza senile: sintomi iniziali
Se ti è capitato di avere a che fare con persone affette da demenza senile, allora probabilmente sai che questa patologia non presenta sempre gli stessi sintomi, bensì può dare luogo a conseguenze che variano da soggetto a soggetto. I disturbi più comuni, comunque, riguardano la sfera cognitiva e comportamentale: basti citare, tra questi, la perdita di memoria sia a breve che a lungo termine, le difficoltà linguistiche e gli sbalzi di umore.
Ecco un elenco dei sintomi riscontrabili più frequentemente nei casi di demenza senile:
- perdita di memoria (a breve o lungo termine);
- disorientamento (ad esempio, difficoltà a riconoscere volti, luoghi, oggetti, ecc.);
- perdita della capacità di messa a fuoco delle immagini;
- difficoltà nel parlare e/o scrivere;
- perdita di concentrazione e riduzione dell’attenzione;
- difficoltà nello svolgimento delle attività quotidiane;
- ansia e sbalzi di umore;
- insonnia.
Le conseguenze della demenza senile
Va da sé che l’insorgenza di uno o più sintomi – tra quelli appena menzionati – si traduce, spesso, in una drastica riduzione dell’autonomia personale e, più in generale, della qualità della vita. I motivi di ciò sono molteplici: il soggetto affetto da demenza senile si ritrova a sperimentare un senso di confusione e disorientamento e, nei casi più gravi, può andare incontro a conseguenze assai spiacevoli, come smarrimenti o incidenti domestici.
Se non adeguatamente assistito, inoltre, il paziente tende a vivere in condizioni di isolamento e/o a trascurare i propri bisogni fisiologici, la salute, l’igiene e la cura personale. Se a ciò si aggiungono sintomi di carattere psicologico – come ansia, depressione e sbalzi d’umore – il quadro diviene ancora più problematico, tanto da richiedere un tempestivo intervento.
Diagnosi, cure e assistenza
Se si sospetta che un proprio caro sia affetto da demenza senile, con sintomi che rientrano tra quelli descritti in precedenza, è necessario provvedere prima possibile a una diagnosi medica. Da evitare, dunque, ogni ricorso al fai-da-te: in questi casi, infatti, spetta a uno specialista il compito di sottoporre l’anziano a test e controlli mirati, allo scopo di valutare le sue funzioni cognitive, la memoria, le capacità di linguaggio, ecc., per determinare lo stadio di avanzamento della patologia, la gravità dei disturbi e le modalità di trattamento più adatte.
Sebbene, ad oggi, non esista una cura per la demenza senile, è comunque possibile attuare un piano di intervento volto a migliorare la qualità della vita del paziente e dei suoi familiari.
Fondamentale, a tal proposito, è l’assistenza da parte di personale qualificato che, a seconda delle esigenze del nucleo familiare, potrà svolgersi in forma domiciliare – ossia con operatori che si recano a casa, per aiutare l’anziano nelle faccende domestiche, nell’igiene personale e via di seguito – o prevedere il trasferimento presso una struttura apposita.
Quest’ultima soluzione è particolarmente consigliata quando i sintomi della demenza senile si acuiscono, andando di fatto a compromettere l’autonomia del paziente, come anche nei casi di comorbidità, ossia quando questi presenta contemporaneamente più patologie.
Articolo pubblicato il giorno 21 Ottobre 2022 - 09:58