Incendio a Catanzaro, due vittime cercato fuggire da balcone. I vigili del fuoco hanno trovato corpi in stanza vicina, forse bloccati dal fumo
Hanno tentato di salvarsi raggiungendo il balcone dell’abitazione due dei tre ragazzi rimasti uccisi nell’incendio divampato nel loro appartamento al quinto piano di un edificio di via Caduti 16 marzo 1978, nella zona sud di Catanzaro.
I loro corpi sono stati trovati dai vigili del fuoco in una stanza vicina a quella dove si trova il balcone. Probabilmente – è l’ipotesi dei soccorritori – il fumo potrebbe avere fatto perdere loro i sensi impedendogli di raggiungere la salvezza. La terza vittima, invece, è stata trovata nel bagno.
Dallo stesso balcone che i fratelli hanno cercano di raggiungere, sono stati salvati invece i loro genitori, la sorellina ed un altro fratello. I vigili del fuoco li hanno portati a terra grazie alle autoscale. Sul posto è stato anche montato il telo di salvataggio pneumatico nel caso qualcuno si fosse gettato nel vuoto.
“Che tragedia, che tragedia”. Ha gli occhi di una notte insonne la signora in pantofole e giubbino che si avvicina al cortile del palazzo di Catanzaro dove stanotte si è consumata la tragedia nella quale sono morti tre ragazzi di 12, 14 e 22 anni. All’interno del palazzo, la porta dell’appartamento della famiglia Corasiniti-Mazzei, è annerita dal fumo e le abitazioni vicine sono state evacuate anche se, a quanto sembra, non ci sarebbero problemi di stabilità per l’edificio.
“Morire così – aggiunge la donna allontanandosi – nel modo più atroce. Non ci posso pensare”. Al secondo piano dello stabile, una delle inquiline dice di non essersi accorta di nulla e di essere uscita dalla propria abitazione solo quando sono arrivati i vigili del fuoco che hanno bussato al portone.
“Non li conosco – dice – loro sono qui da poco”. Un’altra signora che abita nelle vicinanze parla dei figli della coppia. “Non li conoscevo nemmeno io – dice – so solo che avevano un ragazzo con problemi di salute”. Il padre delle vittime fa il venditore ambulante di abbigliamento nei mercatini rionali della città insieme al proprio genitore. La madre, che ha 42 anni, è casalinga.
“Una tragedia immane che sconvolge la nostra comunità e che ci atterrisce per la sua crudeltà. Riviviamo il dolore che avevamo provato più di venti anni fa alle Giare, con tre giovani vite stroncate da un episodio su cui bisognerà fare la giusta luce.
Poteva essere una strage. Ho seguito questa notte le operazioni di soccorso dei feriti ed ho provato un brivido e un moto di indignazione per le condizioni dei nostri quartieri della zona sud. Non voglio, in un momento di così intenso dolore, fare valutazioni, ma credo che quanto successo debba fare riflettere tutti.
La città è piegata dalla sofferenza per questa tragedia e credo sia doveroso, da parte nostra, proclamare il lutto cittadino in coincidenza con i funerali delle vittime”. Lo afferma il sindaco di Catanzaro, Nicola Fiorita.
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