Quattro cittadini italiani, tra i quali un consulente aziendale, e una romena, sono stati denunciati dalla Guardia di Finanza per aver indebitamente ricevuto finanziamenti bancari per società inesistenti.
Su decreto del Gip del Tribunale di Padova, sono stati anche sequestrati beni per un valore complessivo di circa un milione di euro. Le Fiamme Gialle di Padova hanno indagato dalla fine del 2020 su due società di Nocera Superiore (Salerno) e Limbiate (Monza-Brianza) che durante il lockdown per la pandemia avevano dichiarato di aver aperto filiali a Correzzola (Padova), Verona e Bologna.
Secondo la ricostruzione degli investigatori, gli indagati avevano acquisito società non più operative, intestandole a un prestanome, e hanno chiesto finanziamenti in banca esibendo documentazioni false relative alla contabilità, a investimenti da realizzare e ‘gonfiando’ i bilanci. Oltre al finanziamento, alle banche era stata chiesta la garanzia statale sostenuta dal Fondo per le piccole e medie imprese istituito con la finanziaria del 1997.
Per evitare gli accertamenti avrebbero trasferito con frequenza le sedi legali delle società e aprivano conti in diverse filiali, tra cui Candiana (Padova), Villafranca (Verona) e Chioggia (Venezia). Una volta ottenuto, il denaro veniva trasferito con bonifici a società di Milano, Rodigo (Mantova), Padova, Piove di Sacco (Padova), Rosolina (Rovigo) e Nocera Superiore (Salerno), e poi dirottati su conti correnti in Romania riconducibili agli indagati.
Articolo pubblicato il giorno 21 Ottobre 2022 - 14:42