I consumatori italiani stanno abbracciando sempre più i servizi digitali e il mercato diventa anno per anno più sofisticato. Questo trend inoltre è in costante crescita nonostante l’economia digitale italiana sia fanalino di coda rispetto ad altri paesi europei. Premesso ciò, vediamo per quali motivi il settore del commercio elettronico si sta rivelando fruttuoso per gli investitori che propongono servizi e prodotti online.
Il numero dei web shopper italiani è in costante aumento, e a dimostrazione di ciò basta sapere che nell’anno 2020 circa l’8% di tutte le vendite al dettaglio è stato completato online come spiega SemantycaWeb agenzia specializzata nella realizzazione di siti web professionali a Firenze. Inoltre tantissimi acquisti vengono effettuati da dispositivi mobili che rappresentano circa il 40% di tutte le vendite digitali. I principali fattori che stanno contribuendo a questo trend di crescita dell’e-commerce italiano sono innanzitutto legati alla presenza di Web Agency come ad esempio quella per la realizzazione siti web Firenze. Altri fattori sono tuttavia degni di essere analizzati e riguardano quanto di seguito descritto:
Il mercato dell’e-commerce in Italia è cresciuto a due cifre dal 2017, generando circa 36 miliardi di euro nel 2020. Il numero di acquirenti web è quindi in costante aumento e il 93% della popolazione italiana è online. Nonostante i trend positivi, nel 2019 il mercato dell’e-commerce nazionale valeva tuttavia solo un terzo di quello del Regno Unito, metà del mercato tedesco e due terzi di quello francese. Per quanto riguarda invece l’andamento dei pagamenti anche se le carte di credito e di debito rappresentano il 40% della quota di mercato, l’uso del portafoglio digitale è anch’esso in forte crescita. Infatti, alcuni autorevoli siti del settore economico che si occupano di effettuare analisi di mercato, prevedono che entro la fine di quest’anno dovrebbero ulteriormente aumentare del 26,7% circa. Detto ciò, è importante sottolineare che oltre il 60% delle aziende italiane utilizza l’e-commerce per vendere i propri prodotti ai mercati esteri. Nello specifico si tratta principalmente di paesi aderenti all’Unione Europea con il 21% in Francia, il 19% in Spagna e il 18% in Germania. Al di fuori dell’UE, si nota anche che il 14% delle aziende italiane vende negli Stati Uniti e nel Regno Unito, il 6% in Asia (5% in Cina, 2% in Giappone e 4% in altri mercati asiatici) e il 3% in Sud America.
Le piattaforme di vendita al dettaglio internazionali hanno una forte influenza sul mercato dell’e-commerce italiano. I siti più diffusi includono: Subito.it, Aliexpress.com, Zalando.it, Autoscout24.it, Groupon.it e tanti altri. Premesso ciò, va altresì aggiunto che molte aziende presenti in Italia e ad essi affiliati offrono ai consumatori soluzioni digitali di successo e siti di e-commerce multilingue, multivaluta, multiraccolta e con diverse tipologie di prodotti. Questi tipi di attività supportano i marchi gestendo tutti gli aspetti dei propri e-store, tra cui strategia di vendita al dettaglio, pianificazione delle attività, comunicazione, web marketing, gestione del negozio, assistenza clienti, fatturazione e riscossione dei pagamenti. Infine va aggiunto che questi canali offrono opportunità alle piccole e medie imprese interessate a vendere sul mercato italiano. Per tale motivo il trend è in crescita anche per quanto riguarda gli investitori privati e affiliati alle più note catene di distribuzione di e-commerce presenti sul panorama online internazionale.
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