Politica in Campania, nuovo intervento contro la stampa del Governatore della Campania Vincenzo De Luca parlando al Festival delle Città di Ali a Roma : “La Campania fa notizia solo quando abbiamo i rifiuti e i morti in piazza. Oramai si ragiona per titoli di agenzia, nessuno approfondisce niente, nessuno studia niente. Se dovessi dirvi di aver incontrato qualche esponente del mondo della comunicazione che sapeva almeno quali sono le competenze della Regione – attacca – vi direi una cosa falsa. Bande di idioti che parlano solo per un titolo di agenzia. Non li sopporto più. Ho un’età che mi consente di sfogarmi un po’…”
E nel suo intervento al Festival delle Citta’ di Ali in corso a Roma ci va duro anche contro i partiti dicendo che non sono correntisti ma tribali. “Ci sono partiti oggi in Italia che hanno dato vita a sistemi cosi’ chiusi che i congressi non sono correntisti ma tribali”.
E in risposta ad una frase arrivata dal pubblico presente “anche familisti” ha risposto: “Certo c’e’ di tutto, quando si parla di cose familiari bisogna dire chi e’ e che fa questa persona, se ha un’autonomia professionale e ha qualche merito. Bisogna stare attenti perche’ siamo un paese di cialtroni. Nessuno si e’ permesso di dire che Mattarella viene da un familismo: suo padre era stato ministro e suo fratello Presidente della Regione Sicilia ucciso dalla mafia. Bisogna parlare chiaro, il tempo della demagogia deve finire”
“Per lo Stato e i partiti arrivano crisi quando si formano aree di parassitismo e clientela politica, fino alla chiusura autoreferenziale e non democratica. Se un partito arriva in queste condizioni meglio che muoia. Non abbiate rimpianti se un partito si riduce a una somma di bande e i congressi non servono a niente.
Ci auguriamo che questa stagione politica si sviluppi non ideologizzando i problemi. Ma sappiamo anche che il risultato elettorale e’ per meta’ merito di chi ha vinto e meta’ demerito di chi ha perso. Vedo alcuni ministri di un partito che conosciamo che da anni distruggono l’area riformista e in queste ore sono protagonisti del congresso”.
De Luca ha parlato chiaramente criticando l’abuso d’atto ufficio “che e’ una – ha detto – delle ignominie dell’Italia. Non si e’ cambiato per la vilta’ politica del Pd in primo luogo, una vergogna, un opportunismo, una subalternita’ alla magistratura per dimenticare l’esperienza di chi e’ in campo per amministrare la pubblica amministrazione. Cosi’ l’Italia e’ un Paese morto.
Se un dirigente pubblico viene considerato colpevole di abuso di atto ufficio c’e’ il suo dimezzamento dello stipendio e il trasferimento a un settore non operativo, cioe’la rovina della vita nell’indifferenza generale. Una cosa vergognosa. Se un dirigente deve assumersi un briciolo di responsabilita’ su questo non lo fara’ mai cosi’ l’amministrazione pubblica fallisce“
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