Un brigadiere dei carabinieri, Antonio Milia, 50 anni, nel pomeriggio, ha esploso colpi d’arma da fuoco con la propria pistola d’ordinanza contro il comandante, Doriano Furceri, della stazione dei militari dell’arma di Asso, in provincia di Como, barricandosi successivamente in caserma.
Al momento i due militari sono ancora all’interno dello stabile e non si conoscono le condizioni del comandante. Nell’area operativa della Caserma non sono presenti altri carabinieri. Sul posto è presente la locale Arma territoriale e i reparti specializzati per gestire tali situazioni di emergenza.
Entrambi i militari sono sposati e hanno rispettivamente tre figli. Il brigadiere era stato ricoverato presso il reparto di psichiatria dell’Ospedale di San Fermo della Battaglia, in provincia di Como, poiché affetto da problemi di disagio psicologico e successivamente dimesso e posto in convalescenza per diversi mesi.
Giudicato idoneo al servizio da una Commissione Medico Ospedaliera, era rientrato in servizio da alcuni giorni ed attualmente era in ferie.
Dalle prime informazioni, il militare che ha sparato è un brigadiere che ha esploso alcuni colpi all’indirizzo del suo comandante e si è asserragliato nella stazione. Lo stabile ora è circondato dai militari nel tentativo di convincerlo a uscire.
Secondo alcune testimonianze infatti si sarebbe udito prima uno sparo, poi le grida del ferito e, dopo, almeno altri due spari.
Del brigadiere, da diversi anni in servizio nel paese del Comasco, si sa che era stato ricoverato nel reparto di psichiatria dell’Ospedale sant’Anna di Como, dimesso e posto in convalescenza per diversi mesi. Giudicato idoneo al servizio da una Commissione Medico Ospedaliera, sempre secondo quanto si è saputo, era rientrato in servizio da alcuni giorni ed attualmente era in ferie.
Il luogotenente Furceri, invece, era stato trasferito ad Asso nel mese di febbraio, dopo 17 anni trascorsi quale comandante della stazione di Bellano, sul lago di Como ma in provincia di Lecco. Il trasferimento era stato disposto dopo che il sottufficiale dal mese di dicembre dello scorso anno era stato oggetto di ingiurie e accuse con scritte anonime sui muri del paese.
Le scritte denunciavano un presunto intrigo amoroso del comandante con più di una donna sposata, con i rispettivi mariti pronti a passare alle vie di fatto. Un’altra scritta denunciava invece una situazione lavorativa irregolare in capo alla moglie del comandante. Il comando provinciale di Lecco aveva spiegato che “i fatti che riguardano il comandante della stazione di Bellano sono al vaglio dell’autorità giudiziaria e sono anche oggetto di un’autonoma inchiesta avviata dall’Arma dei carabinieri per stabilire i contorni della vicenda e anche per valutare la sussistenza o meno dei requisiti per la permanenza del militare nell’attuale incarico o di un eventuale trasferimento altrove, vanno verificati i fatti anche a tutela dell’interessato”.
In seguito a questo, era poi scattato il trasferimento ad Asso. Le verifiche in queste drammatiche ore puntano a chiarire se i fatti di stasera possano essere messi in relazione con le accuse che determinarono il trasferimento di Furceri.
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